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COSPLAYER MOLTO ATTIVI...

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Ciao a tutti, come va?

Oggi volevo giusto segnalarvi che i nostri amici statunitensi hanno appena prodotto l'ennesima associazione per la promozione dei fumetti LGBT. Questa volta, però, si tratta di un'associazione il cui obbiettivo specifico è quello di promuovere i fumetti LGBT e i loro autori nel corso delle manifestazioni specializzate su tutto il territorio nazionale... Che in effetti è una mission leggermente diversa rispetto a quelle delle associazioni simili che si sono viste finora, e che principalmente si muovevano nelle manifestazioni lungo le due coste (come ad esempio PRISM COMICS sulla West Coast e GEEKSOUT sull'Est Coast)...

L'associazione in questione si chiama LGBTHQ (dove HQ sta per Head Quarter, e cioè Quartier Generale), e il suo sito lo trovate QUI. Il suo prossimo impegno sarà all'imminente New York ComiCon, in occasione del quale ha anche organizzato una festa a tema...


Siccome non c'è da tanto è ancora un po' presto per giudicare il suo operato, tuttavia direi che qualche spunto di riflessione interessante lo offre già... A partire dai suoi componenti, di cui si trova una presentazione CLICCANDO QUI. Infatti, a parte l'età mediamente giovane, quello che colpisce è che su quindici persone che compongono il team ci sono ben undici cosplayer, segno evidente che si tratta di persone che amano vivere le convention fumettistiche facendone davvero parte...


Dopodichè non ho potuto fare a meno di notare che è un gruppo di persone davvero organizzatissimo. Nel senso che, anche se è un'associazione molto giovane, si è suddivisa i compiti in maniera impeccabile, tant'è che solo per la raccolta degli sponsor hanno tre persone, un'altra si occupa solo di facebook, altre tre dell'organizzazione pratica delle iniziative, una delle pubbliche relazioni, ecc... E infatti in occasione dell'AwesomeCon di Washington (che c'è stata giugno) sono riusciti a mettere insieme un programma di iniziative di tutto rispetto (che potete leggere qui sotto)... Con tanto di guida per le conferenze a tema LGBT (che nei tre giorni della manifestazione sono state ben nove)...

Considerando che si parla di una manifestazione di media portata potete facilmente fare un confronto con i contenuti delle manifestazioni italiane dello stesso tipo...

Comunque, a proposito di contenuti, se andate sul sito della New York ComiCon trovate già un bellissimo menù interattivo con i temi delle conferenze e dei dibattiti, anche divisi per categoria. Per la cronaca: le conferenze che verteranno sul tema della diversità nei fumetti saranno ben trentasei (CLICCATE QUI)! 4 sul tema della disabilità, 13 sul tema delle minoranze e altrettante sulla questione femminile, mentre 6 saranno quelle sui temi prettamente LGBT (anche se sicuramente verranno affrontati di sfuggita anche in altri incontri).

Che dire? C'è molto su cui riflettere, soprattutto considerando che più passa il tempo e più diventa evidente che le manifestazioni fumettistiche italiane sembrano voler scimmiottare quelle americane soprattutto nella forma, ma ben poco nella sostanza... E forse è anche per quello che da noi le associazioni LGBT non hanno mai pensato di inserirsi nelle manifestazioni di questo tipo...

Perlomeno finora...

Alla prossima!
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DICHIARAZIONI QUEER...

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Ciao a tutti, come va?

In questi giorni c'è una notizia che sta rimbalzando con un certo clamore nei siti specializzati in fumetti... Anche se in realtà in quelli italiano non ha ancora avuto una grande eco (chissà poi perchè)...

Il tutto parte da un'intervista esclusiva che il sito Comicosity ha rivolto allo sceneggiatore Greg Rucka, attuale scrittore della serie principale dedicata a Wonder Woman, ma il discorso ha spaziato anche sull'interpretazione che ne stanno dando i colleghi nelle varie versioni alternative attualmente in produzione...

Breve ripasso se non siete super esperti.

Attualmente la DC COMICS pubblica:

1) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo narrativo principale della casa editrice DC Comics, che ha un'ambientazione contemporanea e in cui ci sono le versioni ufficiali degli altri supereroi. Le sue avventure si svolgono principalmente sulla testata omonima... Scritta, appunto, da Greg Rucka, che vedete qui sotto...

2) Le avventure della Wonder Woman dell'universo narrativo Earth One, scritte da Grant Morrison e che riprendono le atmosfere e gli spunti delle prime avventure della supereroina, quelle ambientate negli anni Quaranta, ma trasposte in un'ambientazione contemporanea.

3) Le avventure di Wonder Woman ambientate nell'universo narrativo del serial televisivo degli anni Settanta, quello con Lynda Carter (che tra l'altro è considerato particolarmente iconico dalla comunità omosessuale), di cui rappresentano a tutti gli effetti un sequel...

4) Le avventure della Wonder Woman di THE LEGEND OF WONDER WOMAN che ripropongono l'ambientazione storica originale (gli anni Quaranta) con un approccio molto realistico, che approfondisce molto gli aspetti psicologici del personaggio e il suo rapporto con la femminilità... In particolare attraverso il contrasto fra la sua cultura di origine e il mondo in cui si ritrova...

5) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo BOMBSHELL, e cioè una versione alternativa degli anni Quaranta in cui praticamente esistono solo supereroine che si presentano con un look da calendario (anni Quaranta), ma che non per questo mancano di spessore e sfaccettature interessanti...

Quindi diciamo pure che le occasioni per esplorare il personaggio e per focalizzare l'attenzione sui suoi vari aspetti non mancano, soprattutto se si vuole farlo in maniera moderna e accattivante... E d'altra parte questo è ormai è diventato prerequisito essenziale, dato che il pubblico di oggi è molto selettivo e di certo non spende i suoi soldi per dei prodotti che non lo coinvolgono.

Quindi, a maggior ragione, le dichiarazioni di Greg Rucka (che trovate integralmente QUI) acquistano una certa rilevanza.

Nel senso che - in quanto sceneggiatore ufficiale - ha detto che è assolutamente d'accordo a definire Wonder Woman "queer", nella misura in cui con queer si intende (anche) chi non si riconosce nella definizione normativa di "eterosessuale".

Infatti poi l'intervista si trasforma in un lungo approfondimento su come, negli ultimi anni, lui e i suoi colleghi hanno fatto emergere alcuni lati del personaggio (e del suo contesto di provenienza) che per lungo tempo sono rimasti sottointesi o circoscritti al mondo delle ipotesi... Come ad esempio il fatto che, avendo vissuto per secoli su un'isola abitata unicamente da donne, è semplicemente naturale pensare che i rapporti affettivi (e sessuali) abbiano trovato un sbocco sereno e appagante in senso omosessuale e poliamoroso. E che le Amazzoni considerino questo comportamento talmente normale da non utilizzare nemmeno parole specifiche per definirlo...

E infatti sostiene che questo è anche il suo approccio narrativo, dato che preferisce che siano i fatti e i gesti a parlare, piuttosto che gli aggettivi...


E secondo Greg Rucka, molto in sintesi, se Wonder Woman scopre di essere attratta anche dagli uomini non è perchè sulla sua isola gli mancassero, ma semplicemente perchè era nella sua natura non farsi problemi al riguardo. Quindi, tecnicamente, è bisessuale. Anche perchè sull'isola delle Amazzoni di Wonder Woman - che si chiama Themyscira, ma non a caso viene soprannominata "Isola Paradiso" - non c'era alcun concetto di eteronormatività che avrebbe potuto contribuire a farle sentire la mancanza di un partner di sesso maschile (e d'altra parte sarebbe ridicolo, al giorno d'oggi, pensare che un personaggio del suo spessore avrebbe potuto abbandonare la sua isola solo perchè è rimasta affascinata dagli uomini)...

Ad ogni modo, nell'intervista, lo sceneggiatore condivide anche tutta una serie di riflessioni personali sull'inclusività del concetto di "queer", e su come questo può applicarsi all'utopia della società delle Amazzoni, tant'è che ammette che sta pensando a cosa potrebbe accadere se - ad esempio - dovessero confrontarsi con una donna transessuale... E non è detto che prima o poi anche questo tema non possa trovare posto in qualche storia di Wonder Woman...

E comunque Greg Rucka non è certo l'unico sceneggiatore di Wonder Woman che ha iniziato ad affrontare il discorso LGBT in maniera un po' più diretta... Soprattutto dopo che la DC Comics ha iniziato a rivedere un po' la deriva "eteronormativa" che stava prendendo piede negli anni scorsi, con grande disappunto di buona parte del pubblico (in particolare quello giovane, che mediamente è sempr epiù gay friendly)...

E siccome il pubblico è quello che paga, il resto è venuto di conseguenza...

Cosa che, forse, non tutti gli editori hanno ben chiara.

Alla prossima!
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EMITTENTI LUNATICHE...

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Ciao a tutti, come va?

La notizia che su RAI GULP è prevista, per il prossimo dicembre, la messa in onda del remake di Sailor Moon, ovvero Sailor Moon Crystal, ha colto un po' tutti di sorpresa...

Perchè?

Perchè la serie originale è ancora trasmessa (con le sue censure) dalle reti Mediaset, perchè Sailor Moon ha suscitato polemiche fra i bigotti italiani pur essendo del tutto inedita da noi (CLICCATE QUI), perchè RAI GULP (a differenza di RAI 4 prima del recente cambio della direzione) ha un concetto di intrattenimento per ragazzi molto soft e a prova di polemica, perchè in italiano esiste già una versione doppiata abusivamente (ma con tanto amore) facilmente reperibile su internet, perchè i giapponesi stessi avevano reso disponibile la visione in streaming delle puntate con i sottotitoli nella nostra lingua, perchè l'AGCOM è sempre in agguato e per mille altri motivi...

Quindi cosa è successo? C'è da festeggiare o da essere intimoriti? Perchè è accaduto tutto questo? Siamo forse alle soglie dell'Apocalisse? Le lacrime di gioia di tanti fans di Sailor Moon, ormai cresciutelli e muniti di folte barbe, sono motivate? Gli anime torneranno a invadere i palinsesti italiani? Il MOIGE si è estinto?

Per rispondere credo che prima di tutto sia il caso di fare il punto della situazione, incrociando le informazioni a nostra disposizione...

Prima di tutto si sa che la politica dell'AGCOM in fatto di fasce protette non è cambiata di una virgola (CLICCATE QUI), tant'è che Mediaset continua a riproporre cartoni che sono già passati più volte al vaglio di questo ente (con l'eccezione di ONE PIECE e NARUTO, ma giusto perchè stanno andando avanti da centinaia di puntate - e quindi il pubblico è disposto a scendere a compromessi con gli adattamenti - e perchè, probabilmente, rappresentano l'unico picco di ascolto di Italia 2)... Arrivando ad annunciare la messa in onda della serie originale di YATTAMAN, dal 3 ottobre, su Italia 2...

Yattaman è una serie del 1977, che in Italia è stata replicata più volte - fin dai primi anni Ottanta - senza incorrere mai in grandi problemi di censura (anche se con l'AGCOM non bisogna mai dire mai)...

E questo potrebbe spiegare perchè si è scelto di trasmettere questa serie piuttosto che il remake del 2008, attualmente disponibile sul canale MAN-GA di Sky... Dopotutto da diversi anni, ormai, la politica di Mediaset è quella di riproporre in fascia protetta perlopiù cose viste e straviste, onde evitare  multe, ammende e reprimende da parte dell'AGCOM... Nonchè - dall'altro lato - le critiche degli appassionati, che non accetterebbero nuove serie proposte con pesanti adattamenti per renderle a prova di AGCOM...

E infatti, considerando queste premesse, bisognerà stare molto attenti al trattamento che verrà riservato alle scene in cui la perfida Miss Dronio mostra le sue grazie... A partire dalla sigla (che dovrebbe essere ancora quella cantata dai Cavalieri del Re)... Non so perchè, ma qualcosa mi dice che verrà montata una sigla nuova proprio per evitare di mostrare i fotogrammi che vedete qui sotto...



Ad ogni modo fra pochi giorni sapremo se i miei timori sono fondati oppure no. Sicuramente, considerando che in Giappone vengono prodotte un centinaio di nuove serie ogni anno, il fatto che per rimpolpare il suo palinsesto Mediaset abbia scelto di puntare su Yattaman la dice lunga sulla situazione attuale... Tantopiù che se, ad esempio, avesse iniziato a proporre Dragon Ball Super (invece dell'ennesima replica della vecchia serie, annunciata anch'essa per l'autunno) avrebbe avuto la garanzia di avere tutt'altro genere di audience...

Però, evidentemente, non indisporre l'AGCOM è diventata la priorità...

Anche se questo, per Mediaset, significa trasmettere le serie nuove (o quelle vecchie a rischio multa AGCOM) in orari e giorni improponibili... Impedendo loro di raccogliere un pubblico sufficiente per proporre questo tipo di prodotto in maniera continuata, come avveniva un tempo.

E infatti, al momento, l'unica emittente che sta sperimentando nuove fasce orarie per gli anime non censurati non appartiene alla galassia Mediaset... Per chi non lo sapesse si tratta di K2, che molto coraggiosamente ha deciso di proporre il sequel/remake di Jeeg Robot d'Acciaio il sabato in prima serata, senza censurare - ad esempio - nessuna delle sequenze più allusive che coinvolgono la nuova (e più perversa) versione della Regina Imika, e nemmeno le scene più violente e/o drammatiche (con tanto di linguaggio "forte" e adeguato al contesto)...

E tra l'altro bisogna prendere atto che K2 non ha nemmeno "adattato" i personaggi sessualmente ambigui, magari modificando le scene in cui compaiono personaggi femminili molto mascolini e maneschi...

Ad ogni modo, per andare sul sicuro, K2 ha pensato anche di riproporre la serie robotica di Daltanious (1979) in seconda serata, proprio dopo Jeeg... Anche se nei decenni passati era stata replicata fino alla nausea in tutte le fasce orarie... E questo la dice lunga sui tempi di caccia alle streghe in cui viviamo al giorno d'oggi...

Tant'è che forse non è un caso se adesso Mediaset sta mettendo in palinsesto i nuovi lungometraggi animati di Lupin III proprio nella terza serata di sabato (sempre su Italia Uno)... Nonostante le mille critiche alla gestione dell'ultima serie televisiva dedicata a questo personaggio, quella ambientata in Italia e che ha finito per essere trasmessa in tarda notte la domenica (ne ho parlato QUI)... Evidentemente per non suscitare polemiche visti i temi trattati, il taglio adulto e l'immagine non proprio lusinghiera - e tutto sommato realistica - che questa serie dava del nostro paese...

E d'altra parte anche il primo lungometraggio proposto da Mediaset il 1 ottobre, "La pagina segreta di Marco Polo", vede nel ruolo dell'antagonista principale proprio un ricchissimo imprenditore italiano senza scrupoli... Che di cognome fa Lombardo, e ognuno può trarre le conclusioni che crede...

In tutto questo scenario la RAI, che aveva timidamente iniziato a proporre la serie FAIRY TAIL in italiano nella fascia pomeridiana di RAI 4, con il cambio della dirigenza ha abbandonato tutti i progetti al riguardo, adducendo come giustificazione il problema dei bassi ascolti dovuti alla pirateria digitale (CLICCATE QUI)... Anche se i ben informati sostengono che, molto più semplicemente, il nuovo direttore di RAI 4, Angelo Teodoli (foto sotto), volesse dare un taglio diverso a tutto il palinsesto di rete (e fosse più sensibile del suo predecessore agli ammonimenti dell'AGCOM e delle associazioni bigotte)... E infatti Angelo Teodoli è noto anche perchè, prima di essere nominato direttore di RAI 4, aveva tirato le fila di RAI 2 dal 2012 al 2016, e guardacaso in quel periodo dall'emittente è scomparsa del tutto la fascia di programmazione dedicata all'animazione per bambini e ragazzi...

Tutta una coincidenza? Chissà...

Quel che è certo è che RAI GULP risulta una collocazione quantomeno anomala per la nuova serie di Sailor Moon Crystal... Anche perchè il suo direttore, che a quanto pare a febbraio è stato riconfermato a capo della divisione RAI RAGAZZI (che comprende RAI GULP e RAI YOYO), è ancora Massimo Liofredi (foto sotto)... Che pur essendo in carica dal 2011 non ha mai puntato sull'animazione giapponese per ragazzi... E questo rende la trasmissione di Sailor Moon Crystal su RAI GULP ancora più surreale...

Massimo Liofredi ha improvvosamente cambiato atteggiamento ed è stata sua l'idea di portare in Italia Sailor Moon Crystal? Sarà lui l'eroe che riaprirà le porte all'animazione giapponese in RAI attraverso RAI GULP? Si tratta di una mente illuminata che ha capito cosa piace davvero alle nuove generazioni? L'arrivo delle Unioni Civili ha spinto la dirigenza RAI a diventare più inclusiva verso le produzioni animate per ragazzi con risvolti LGBT?

Non so perchè, ma ho qualche dubbio... In primo luogo perchè l'impostazione di RAI GULP e RAI YOYO (finalizzata al puro babysitteraggio 24h/24h) parla da sè, e poi perchè di recente in RAI hanno provato a tagliare le scene di effusioni gay persino in prima serata nel serial Le regole del delitto perfetto (How to Get Away with Murder)... Senza contare che il MOIGE (il MOvimento Italiano GEnitori, di connotazione fortemente cattolica e conservatrice) assegna regolarmente i suoi premi proprio a Massimo Liofredi... Qui sotto lo vedete mentre riceve il premio Conchiglia Moige 2013-2014...

Ma per la stagione 2015-2016 gli sono stati consegnate addirittura due conghiglie, per il primo e il secondo posto... Per la precisione grazie a L'Albero Azzurroe a La Dottoressa Peluche (e se non ci credete CLICCATE QUI)... Anche se in effetti La Dottoressa Peluche è una produzione Disney e non si capisce proprio perchè il MOIGE abbia voluto premiare lui (o perchè lui abbia ritirato il premio)... Solo per averla trasmessa?

Mistero!

Quindi, considerando che la situazione è questa, come ha fatto Sailor Moon Crystal a finire su RAI GULP? E, soprattutto, IN CHE MODO CI FINIRÀ?

Per ora si sa che il doppiaggio sarà a cura della bibi.it di Roma (e che quindi NON coinvolgerà i doppiatori della serie storica, che sono concentrati a Milano), che sulla sua pagina facebook  ha scritto:

"Stiamo iniziando a lavorare su Sailor Moon Crystal! La linea editoriale nascerà dal confronto tra gli autori originali e la Rai.Per il momento non abbiamo altre notizie da darvi. A presto!"
Che in effetti suona un po' come una minaccia, e fra le righe potrebbe anche voler dire che la RAI ha già iniziato a contrattare con la TOEI per eventuali adattamenti e tagli... Soprattutto in considerazione del fatto che il pubblico di RAI GULP non è abituato ad un prodotto del genere, visto che la cosa più simile a Sailor Moon con cui ha avuto a che fare sono state le WINX... Il che è tutto dire...

A questo punto, però, la domanda nasce spontanea: se le cose stessero davvero così, che senso avrebbe avuto portare in Italia Sailor Moon Crystal proprio su RAI GULP, tra l'altro in contemporanea con le repliche delle vecchie serie su Italia Uno la mattina?

Forse sbaglio, ma l'unica spiegazione logica che riesco a darmi è che in realtà Sailor Moon Crystal NON sarebbe dovuta andare in onda su RAI GULP... Bensì su RAI 4, e avrebbe dovuto fare parte del progetto di rilancio degli anime su quella rete assieme a FAIRY TAIL...

E probabilmente avrebbe dovuto anche essere trasmessa senza censure... Magari in prima o in seconda serata.

Se le cose stessero così la serie potrebbe essere stata opzionata prima di febbraio (con ogni probabilità al MIPCOM di Cannes, ad ottobre, visto che le emittenti italiane di solito contrattano con i giapponesi in questa occasione), ma poi c'è stato il cambio dei dirigenti e gli anime sono spariti da RAI 4, anche se - sempre ammesso che la mia ricostruzione sia esatta - in RAI avevano già versato un congruo anticipo alla  TOEI per opzionare i diritti di Sailor Moon Crystal ... E forse avevano firmato anche un contratto che prevedeva una bella penale da versare ai giapponesi nel caso che l'azienda non avesse trasmesso la serie nei tempi stabiliti...

A quel punto, in RAI, che potevano fare? Dopotutto su RAI 4 il palinsesto era cambiato, e non era più adatto per lanciare un prodotto del genere... Perciò l'unica alternativa per non rimetterci un mucchio di soldi restava RAI GULP, che probabilmente - se la mia ipotesi è corretta - in questo momento sta cercando di accordarsi coi giapponesi per poter applicare più censure e più tagli possibili... Anche perchè, fondamentalmente, non trasmetterebbe questa serie per fare un favore ai fans di Sailor Moon, ma per evitare di pagare penali e/o di avere anticipato soldi per nulla...

Qualcosa di simile a quello che si verificò qualche anno fa con la serie Pretty Cure, seppur per altri motivi. All'epoca i diritti di distribuzione internazionale della serie passarono dalla TOEI alla SABAN e i fans italiani della serie - che era già passata da RAI DUE a RAI GULP (dopo l'arrivo, guardacaso, del direttore Angelo Teodoli su RAI DUE) - ottennero alcune preziose delucidazioni da Giorgio Buscaglia, all'epoca direttore di RAI 4 (CLICCATE QUI), che si espresse così:

"Con il passaggio di PRETTY a Saban sono cambiati gli accordi commerciali di vendita del titolo.
In piu’ con la dismissione dell’ animazione su Raidue non aveva senso inoltrare la trattativa con un nuovo fornitore.
In più ne GULP e tantomeno YoYo sono orientati a trasmettere animazione giapponese. Le repliche di PRETTY sono state trasmesse da questi canali per utilizzare tutti i passaggi acquistati.

Temo che la pirateria e la visione illegale su YouTube stanno facendo vittime e non si stupisca se anno dopo anno la qualità del prodotto in generale (dai film alle serie, all’animazione) avrà budget ridotti.
Mi auguro per lei che PRETTY sbarchi su qualche altra tv.

Essendo passate tutte le serie a GULP se utilizzati tutti i passaggi questi ritornano al produttore anche prima della scadenza della licenza. Non controllo la gestione di Rai Ragazzi ma penso che abbiano esauriti tutti i passaggi. Passo e chiudo!"


In particolare direi che il passaggio in cui dice "ne GULP e tantomeno YoYo sono orientati a trasmettere animazione giapponese. Le repliche di PRETTY sono state trasmesse da questi canali per utilizzare tutti i passaggi acquistati"sia molto illuminante...

Anche perchè non c'era scritto da nessuna parte che la RAI non potesse acquistare i diritti delle serie di Pretty Cure dalla Saban, se avesse voluto... E scaricare tutta la colpa sulla pirateria digitale, quando in RAI venivano trasmesse serie giapponesi tagliate e adattate (o addirittura SOSPESE prima della conclusione, come nel caso di SUPER GALS!) che di fatto SPINGEVANO il pubblico verso la "pirateria", è una scusa un po' pretestuosa...


Quindi è altamente probabile che con Sailor Moon Crystal si verificherà quanto è avvenuto con Pretty Cure e/o SUPER GALS!... E una volta finiti di trasmettere i passaggi contrattati  non se ne farà più nulla...

Tantopiù che alla RAI devono essere ben consapevoli del fatto che, già solo per il fatto che hanno dato l'annuncio dell'arrivo di Sailor Moon Crystal, hanno allertato una gran quantità di genitori bigotti e di psicologi in cerca di visibilità... E forse persino le Sentinelle in Piedi e i politici "anti gender", che sono sempre a caccia di pretesti per giustificare la loro esistenza... Tutta gente che probabilmente ha già iniziato ad affilare gli artigli per poi scatenarsi non appena la prima puntata di Sailor Moon Crystal verrà messa in onda... Con o senza censure...

Sempre che la mia ricostruzione sia corretta, ovviamente...

Anche perchè potrei avere sbagliato su tutta la linea, e Sailor Moon Crystal potrebbe arrivare in una versione adattata magnificamente e senza l'ombra di un taglio... Magari il sabato in prima serata... Però, non so perchè, mettendo assieme gli indizi a mia disposizione ho qualche dubbio...

Soprattutto considerando che da noi ci sono già state delle polemiche sui baci lesbici presenti in Sailor Moon Crystal quando ancora nessuno sapeva che la serie sarebbe stata trasmessa sulle emittenti italiane... E che persino il Papa ha iniziato ad agitare ufficialmente lo spauracchio della "guerra" al matrimonio scatenata dalla "teoria gender"...

Nel giro di qualche mese, comunque, tutto verrà chiarito e vedremo se le mie deduzioni si sono avvicinate alla verità.

Nel frattempo l'unica cosa certa, anche perchè è riportata sul sito RAI (CLICCATE QUI), è che il responsabile di RAI RAGAZZI, Massimo Liofredi, ha un guadagno lordo di oltre 240.000 euro all'anno... E forse non sarebbe male se prendesse in considerazione il fatto che quei soldi provengono anche dalle tasse pagate da tanti fans di Sailor Moon...

Alla prossima!
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DICHIARAZIONI QUEER...

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Ciao a tutti, come va?

In questi giorni c'è una notizia che sta rimbalzando con un certo clamore nei siti specializzati in fumetti... Anche se in realtà in quelli italiano non ha ancora avuto una grande eco (chissà poi perchè)...

Il tutto parte da un'intervista esclusiva che il sito Comicosity ha rivolto allo sceneggiatore Greg Rucka, attuale scrittore della serie principale dedicata a Wonder Woman, ma il discorso ha spaziato anche sull'interpretazione che ne stanno dando i colleghi nelle varie versioni alternative attualmente in produzione...

Breve ripasso se non siete super esperti.

Attualmente la DC COMICS pubblica:

1) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo narrativo principale della casa editrice DC Comics, che ha un'ambientazione contemporanea e in cui ci sono le versioni ufficiali degli altri supereroi. Le sue avventure si svolgono principalmente sulla testata omonima... Scritta, appunto, da Greg Rucka, che vedete qui sotto...

2) Le avventure della Wonder Woman dell'universo narrativo Earth One, scritte da Grant Morrison e che riprendono le atmosfere e gli spunti delle prime avventure della supereroina, quelle ambientate negli anni Quaranta, ma trasposte in un'ambientazione contemporanea.

3) Le avventure di Wonder Woman ambientate nell'universo narrativo del serial televisivo degli anni Settanta, quello con Lynda Carter (che tra l'altro è considerato particolarmente iconico dalla comunità omosessuale), di cui rappresentano a tutti gli effetti un sequel...

4) Le avventure della Wonder Woman di THE LEGEND OF WONDER WOMAN che ripropongono l'ambientazione storica originale (gli anni Quaranta) con un approccio molto realistico, che approfondisce molto gli aspetti psicologici del personaggio e il suo rapporto con la femminilità... In particolare attraverso il contrasto fra la sua cultura di origine e il mondo in cui si ritrova...

5) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo BOMBSHELL, e cioè una versione alternativa degli anni Quaranta in cui praticamente esistono solo supereroine che si presentano con un look da calendario (anni Quaranta), ma che non per questo mancano di spessore e sfaccettature interessanti...

Quindi diciamo pure che le occasioni per esplorare il personaggio e per focalizzare l'attenzione sui suoi vari aspetti non mancano, soprattutto se si vuole farlo in maniera moderna e accattivante... E d'altra parte questo è ormai è diventato prerequisito essenziale, dato che il pubblico di oggi è molto selettivo e di certo non spende i suoi soldi per dei prodotti che non lo coinvolgono.

Quindi, a maggior ragione, le dichiarazioni di Greg Rucka (che trovate integralmente QUI) acquistano una certa rilevanza.

Nel senso che - in quanto sceneggiatore ufficiale - ha detto che è assolutamente d'accordo a definire Wonder Woman "queer", nella misura in cui con queer si intende (anche) chi non si riconosce nella definizione normativa di "eterosessuale".

Infatti poi l'intervista si trasforma in un lungo approfondimento su come, negli ultimi anni, lui e i suoi colleghi hanno fatto emergere alcuni lati del personaggio (e del suo contesto di provenienza) che per lungo tempo sono rimasti sottointesi o circoscritti al mondo delle ipotesi... Come ad esempio il fatto che, avendo vissuto per secoli su un'isola abitata unicamente da donne, è semplicemente naturale pensare che i rapporti affettivi (e sessuali) abbiano trovato un sbocco sereno e appagante in senso omosessuale e poliamoroso. E che le Amazzoni considerino questo comportamento talmente normale da non utilizzare nemmeno parole specifiche per definirlo...

E infatti sostiene che questo è anche il suo approccio narrativo, dato che preferisce che siano i fatti e i gesti a parlare, piuttosto che gli aggettivi...


E secondo Greg Rucka, molto in sintesi, se Wonder Woman scopre di essere attratta anche dagli uomini non è perchè sulla sua isola gli mancassero, ma semplicemente perchè era nella sua natura non farsi problemi al riguardo. Quindi, tecnicamente, è bisessuale. Anche perchè sull'isola delle Amazzoni di Wonder Woman - che si chiama Themyscira, ma non a caso viene soprannominata "Isola Paradiso" - non c'era alcun concetto di eteronormatività che avrebbe potuto contribuire a farle sentire la mancanza di un partner di sesso maschile (e d'altra parte sarebbe ridicolo, al giorno d'oggi, pensare che un personaggio del suo spessore avrebbe potuto abbandonare la sua isola solo perchè è rimasta affascinata dagli uomini)...

Ad ogni modo, nell'intervista, lo sceneggiatore condivide anche tutta una serie di riflessioni personali sull'inclusività del concetto di "queer", e su come questo può applicarsi all'utopia della società delle Amazzoni, tant'è che ammette che sta pensando a cosa potrebbe accadere se - ad esempio - dovessero confrontarsi con una donna transessuale... E non è detto che prima o poi anche questo tema non possa trovare posto in qualche storia di Wonder Woman...

E comunque Greg Rucka non è certo l'unico sceneggiatore di Wonder Woman che ha iniziato ad affrontare il discorso LGBT in maniera un po' più diretta... Soprattutto dopo che la DC Comics ha iniziato a rivedere un po' la deriva "eteronormativa" che stava prendendo piede negli anni scorsi, con grande disappunto di buona parte del pubblico (in particolare quello giovane, che mediamente è sempr epiù gay friendly)...

E siccome il pubblico è quello che paga, il resto è venuto di conseguenza...

Cosa che, forse, non tutti gli editori hanno ben chiara.

Alla prossima!

UN GAY NELLA LEGA...

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Ciao a tutti come va?

Dopo il post impegnativo di lunedì scorso oggi voglio giusto segnalarvi una notizia che ha un certo valore simbolico, e che tanto per cambiare arriva dalla DC Comics. Infatti è stato appena ufficializzato che fra i membri della nuova incarnazione della Justice League ci sarà anche Ray, un supereroe che da poco è stato ridefinito in chiave gay e di cui si è parlato molto di recente, perchè a breve sarà protagonista di una serie animata tutta sua (prodotta da Greg Berlanti, e di cui ho parlato QUI)... Il suo  nuovo debutto avverrà in un albo speciale scritto dallo sceneggiatore gay dichiarato Steve Orlando e disegnato da Stephen Byrne...

Per chi non lo sapesse la Justice League è il gruppo di supereroi più importante ed iconico della DC Comics (più o meno l'equivalente degli AVENGERS per la MARVEL)... Tant'è che a breve gli verrà dedicato anche un film per il grande schermo... Ed è storicamente noto perchè, a fasi alternate, è stato composto dai personaggi più importanti della casa editrice, fin dal suo debutto nel 1960...

Quindi diciamo pure che l'arrivo di un supereroe gay nella sua prossima formazione rappresenta un segnale da non sottovalutare... E forse bisognerebbe considerare anche che gli altri tre membri sicuri della squadra (e cioè Atom, Vixen e l'ex super criminale Killer Frost) sono tutti dei personaggi che, di recente, sono stati rilanciati dal produttore televisivo Greg Berlanti (anche lui gay dichiarato) nei suoi serial... Segno evidente che la DC Comics nutre un'interesse crescente nelle produzioni di Greg Berlanti e nel taglio gay friendly che gli sta dando, anche perchè sui buoni ascolti che riescono ad ottenere c'è ben poco da discutere...

Per ora non si sa molto altro di questa nuova versione del personaggio, a parte il fatto che l'uniforme di Ray (Raggio) è tornata ad essere indossata da Ray Terrill (creato nel 1992  e figlio del Ray degli anni Quaranta), anche se sicuramente sarà necessario qualche ritocco alla sua biografia (non foss'altro perchè è inverosimile che, al giorno d'oggi, un eroe under 30 sia il figlio di un eroe della Seconda Guerra Mondiale)... E sarà molto interessante verificare come verrà affrontato il discorso omosessualità da Steve Orlando... Dato che dell'omosessualità di Ray, di cui pure si sta parlando tanto, finora c'è stato solo un brevissimo accenno nell'albo The Multiversity: Mastermen, scritto da Grant Morrison... Pertanto, al riguardo, si potrà contare su una buona libertà creativa, nei fumetti come nella serie animata...

E comunque sarà molto interessante verificare anche come questo personaggio interagirà con dei pezzi da novanta come Superman e Batman, che di fatto non si sono mai dovuti rapportare con un collega gay dichiarato che presto o tardi farà squadra con loro...

Staremo a vedere...

Alla prossima!

YABBA-DABBA-DOO!

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Ciao a tutti, come va?

Devo ammettere che ogni tanto anche io scopro di avere dei pregiudizi... Ad esempio ne ho avuti quando ho saputo che, nel piano di rilancio e aggiornamento dei personaggi delle vecchie serie animate targate Hanna-Barbera, ci sarebbero stati anche i Flintstones... Sulle altre serie in produzione non avevo dubbi: i supereroi degli anni Sessanta creati da Alex Toth si prestavano molto ad un remake, così come la serie Wacky Races in versione Mad Max e la serie si Scooby-Soo ambientata nello stesso contesto post apocalittico. Però, ribadisco, sui Flintstones aveco delle perplessità... Anche perchè, dopo le produzioi sciapette che li hanno coinvolti negli ultimi decenni, avevo dimenticato quale fosse il loro spirito originale...

Questo mese, però, mi sono dovuto ricredere con gli interessi...

Anche perchè questa serie è stata affidata a Mark Russel (foto sotto), uno scrittore specializzato in satira sociale che - fra le altre cose - ha all'attivo anche una rivisitazione della Bibbia (!) dal titolo God Is Disappointed in You (che ovviamente non è stata tradotta in italiano nemmeno per scherzo)... E di recente si è fatto notare per il rilancio di una vecchia serie della DC Comics, Prez!, in cui si immagina cosa accadrebbe se un'adolescente riescisse a diventare il Presidente degli USA...

Fatto sta che, con la nuova serie a fumetti dei Flintstones, questo autore è andato a riscoprire il concept originale che ne fece un grande successo nei pur castigatissimi anni Sessanta (la prima serie era proprio del 1960)... E che prevedeva un'abbondante dose di satira di costume, seppur mitigata da gag comiche ambientate in una preistoria surreale, tant'è che questa fu la prima serie animata americana ad essere considerata "adulta"...  Tanto da essere trasmessa in prima serata (dalla ABC)...

Disgraziatamente, per tanti motivi che sarebbe troppo lungo spiegare qui, col tempo finì per essere declassata a prodotto per bambini, e così le ultime produzioni legate a questo franchise sono state estremamente insipide e all'acqua di rose... Anche perchè, evidentemente, nessuno pensava che sarebbe stato ancora possibile fare ancora satira di costume con personaggi di questo tipo...

Perlomeno fino all'arrivo dei fumetti scritti Mark Russel, che hanno dedicato la loro quarta uscita al tema del matrimonio... Riuscendo nel non facile compito di parlarne in modo originale e offrendo degli spunti di riflessione interessanti (come solo la satira di serie A riesce a fare)...

Infatti, in questa serie dei Flintstones, si parte dal presupposto che il matrimonio - inteso come unione monogamica ufficialmente celebrata - nella preistoria sia una grande novità... E che per questo l'opinione pubblica sia molto divisa al riguardo... Tant'è che la stessa famiglia Flintstone, che è sposata, non è poi così ben vista dal vicinato...

E anche i loro vicini Rubble vivono la stessa situazione, tant'è che quando i rispettivi figlioli vanno a scuola si scambiano pareri su cosa voglia dire essere i figli di due famiglie così alternative, e spesso criticate dai benpensanti poligami...

Nella storia di questo numero Fred e Wilma decidono di prendersi una vacanza e di andare ad un seminario sul matrimonio... Un'iniziativa che però sconvolge buona parte della comunità locale, che vuole organizzare azioni di disturbo e protesta per contestare le copie sposate, ritenute immorali e perverse!

Tuttavia la trovata davvero geniale è che, mentre Fred e Wilma si recano al seminario, si imbattono in una coppia gay che faceva parte della tribù d'origine di Fred... E che ha aiutato molto sua madre a crescerlo... I due gay in questione si chiamano Adam e Steve (!), e si trovano di fronte al locale che frequentano abitualmente... L'Homo Erectus... Dove confidano a Fred e a Wilma che anche loro avrebbero una mezza idea di sposarsi...

E infatti, alla fine, si presentano anche loro al seminario, ma il predicatore che lo tiene non sembra molto d'accordo all'idea che il matrimonio si applichi anche alle coppie omosessuali, visto che uno dei fini del matrimonio è la procreazione... E a quel punto Fred insorge, e gli racconta di come Adam e Steve siano stati importanti ed essenziali per la sua crescita...

In poche parole lo sceneggiatore Mark Russel riesce persino a cogliere l'occasione per inserire in questa storia una delle teorie più accreditate dagli esperti per spiegare come l'omosessualità, che non è una predisposizione genetica finalizzata alla procreazione, nella specie umana non si sia estinta con la selezione naturale... E cioè la teoria secondo cui gli omosessuali, non avendo una propria prole, hanno sempre fornito un supporto supplementare a tutto il loro gruppo sociale, aiutando a crescere la prole altrui, avendo più tempo per aiutare chi era in difficoltà e per produrre beni da condividere con tutti...

Quindi, volendo, diciamo che questa storia ha pure un certo valore didattico...

Siccome qualcuno di voi potrebbe anche voler leggere l'albo in questione non vi dirò come va a finire, e mi limito a sottolineare come questa sia l'ennesima riprova che - quando si hanno le qualità e quando si ha la libertà - i fumetti possono essere ancora un passatempo competitivo, sempre che siano gestiti dalel persone giuste, ovviamente...

Arriveranno queste storie in Italia, magari in un'edizione economica da edicola accessibile a tutti???

Non ne ho la minima idea...

Di sicuro di storie simili realizzate in Italia non ne vedremo in tempi brevi, e questo è molto indicativo del concetto di fumetto che tiene banco dalle nostre parti...

D'altra parte la speranza non muore mai...

Alla prossima.

PROGETTI GIOVANI...

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Ciao a tutti, come va?

Un giorno, forse, qualcuno scriverà un saggio sui motivi per cui, in Italia, è così difficile guardare in faccia alla realtà... In particolare in questo periodo storico e soprattutto in quelle produzioni legate all'entertainment che - in teoria - dovrebbero conquistare le giovani generazioni per garantire un ricambio di pubblico nel lungo periodo.

E non mi riferisco solo ai fumetti (anche se ormai sono diventati la dimostrazione più evidente di questo stato di cose).

Dal 13 al 16 settembre, a Tolosa, c'è stato il tradizionale Cartoon Forum (CLICCATE QUI), un evento molto importante per gli addetti ai lavori, che si tiene dal 1990 e che serve a mettere in contatto gli studi di animazione europei - o comunque chi produce animazione  - con i grandi finanziatori. E siccome si parla di gente che non ha molto tempo da perdere, ogni progetto deve essere presentato in trenta minuti (comprensivi di trailer)...

Dalla Francia, ad esempio, sono arrivate 21 proposte (più altre 7 in co-produzione con altre nazioni), e a quanto pare la Francia ha avuto anche il maggior numero di presenze alle sue presentazioni... Per la cronaca: il progetto che ha destato l'interesse maggiore fra i potenziali finanziatori (370 presenze alla presentazione) era proprio francese e se vi interessa conoscerlo potete vedere il trailer CLICCANDO QUI.

Il che è anche comprensibile: la Francia considera l'animazione un importante investimento culturale (e d'altra parte è così anche per il fumetto), e comunque è consapevole che si tratta di un mercato molto interessante a livello globale, nonchè di una vetrina per la nazione nel suo insieme. Senza contare che, attraverso l'animazione, si conquista e si forma il pubblico di domani...

Anche perchè l'animazione europea (a differenza di quella prodotta in altre aree del mondo) si concentra soprattutto sul pubblico infantile... Un pubblico che comunque - anche quando è giovanissimo - è sempre più attento ed esigente.

Quindi, a rigor di logica, verrebbe da pensare che al Cartoon Forum di Tolosa ci fossero anche tanti progetti italiani interessanti, con trailer accattivanti e tutto il resto, magari pensati prendendo in considerazione le tendenze del momento e i gusti del pubblico di oggi...

E invece a Tolosa l'Italia era presente con una sola proposta, portata dallo studio Matitanimata, e relativa al progetto di una serie dal titolo "Supermimmo", di cui potete vedere il trailer di presentazione qui sotto...
Capite cosa intendo quando dico che ce ne sarebbe abbastanza per scrivere un saggio?

E il discorso relativo a "Supermimmo" si potrebbe applicare a buona parte delle produzioni italiane legate all'entertainment, che in teoria avrebbero un target preciso, ma alla fine non si sa bene a chi dovrebbero piacere, per chi sono state pensate sul serio e/o se tengono davvero in considerazione il contesto in cui si muove il pubblico che dovrebbero raggiungere... Soprattutto se il pubblico che dovrebbero raggiungere è giovane o giovanissimo, ed è abituato a confrontarsi con produzioni di tutt'altro genere (e livello).

Se poi ci si sposta nell'ambito del fumetto la situazione diventa ancora più surreale, anche perchè - dalle nostre parti - il concetto stesso di "giovane" sembra quasi del tutto slegato dalla realtà dei fatti. Prendiamo il caso di Martin Mystere, un personaggio Bonelli che ultimamente in fatto di vendite se la vede maluccio e che necessitava di un rilancio, anche presso un nuovo pubblico... Il personaggio in questione - tecnicamente - è un signore sulla sessantina (anche se la sua prima biografia ufficiale lo vorrebbe nato nel 1942, e pertanto adesso avrebbe ben 74 anni), e per novembre è stato annunciato il primo numero di una nuova miniserie a colori che lo svecchierà - anche anagraficamente - per renderlo più accattivante e commercialmente spendibile per un nuovo pubblico...

L'idea, di per sè, non sarebbe neanche malvagia... Se non che, in una recente intervista al curatore del progetto Giovanni Gualdoni (CLICCATE QUI), si legge che la versione "ringiovanita" di Martin Mystere avrà 35 anni... Ok: sono pur sempre una trentina di anni in meno rispetto alla versione ufficiale, ed è pur vero che al giorno d'oggi 35 anni sono un'età molto relativa, ma è evidente che 35 anni sono comunque troppi per coinvolgere un pubblico nuovo e giovane, che sicuramente si identificherebbe più facilmente in una fascia d'età diversa... Senza contare che, dalle tavole che si possono vedere in anteprima, si intuisce che il nuovo Martin Mystere avrà pure 35 anni, ma si veste come la sua controparte ultrasessantenne... E ha conservato anche il suo (ormai) anacronistico taglio di capelli, nonchè la sua aria seria e impostata...
La cosa ironica, se vogliamo, è che nel frattempo i disegnatori sono stati liberi di affiancargli personaggi con un look moderno, accentuando ancor di più - se possibile - la sua parvenza da nerd anni Ottanta/Novanta vagamente disadattato...
Un dettaglio che, aggiunto alla sua età non propriamente giovanile, sicuramente NON contribuirà più di tanto ad attirare nuove schiere di giovani lettori... E, dato che se i lettori di fumetti non si conquistano quando sono giovani molto difficilmente li si recupera in età matura, il ricambio generazionale continuerà ad essere un miraggio... E con le vendite di Martin Mystere, probabilmente, la Bonelli si ritroverà da punto accapo...

In tutta questa storia, però, è particolarmente interessante notare che questo personaggio già era stato fatto ringiovanire (e questa volta sul serio) in occasione della sua trasposizione animata ad opera dei francesi (sempre loro), con la serie Martin Mistery (2003)... In cui il protagonista si ritrovava ad avere sedici anni!

Questa serie, come le altre prodotte dalla Marathon Media, puntava quasi esclusivamente sulle gag, sulla grafica e sul ritmo sincopato in stile manga (anche in previsione di un lancio sul mercato asiatico e internazionale), mantenendo una certa frivolezza di fondo (essenziale per non avere problemi con la diffusione del prodotto nelle nazioni più bigotte) che - nel lungo periodo - non ha saputo tenere vivo l'interesse del pubblico... E infatti dopo tre stagioni gli ascolti sono calati, e la produzione del cartone si è interrotta dopo 66 episodi (che comunque è un numero di episodi ragguardevole, considerando la media delle produzioni europee di questo tipo)...

Da notare che, mentre veniva serializzato il cartone animato, in Bonelli nessuno pensò di ottimizzare la cosa proponendo una versione alternativa di Martin Mystere, più adatta al pubblico giovane... Anche se, molto banalmente, col traino della serie animata si sarebbe presentata un'ottima occasione per conquistare giovane pubblico e persino per ampliare il mercato estero, magari al di fuori delle solite nazioni che storicamente si sono dimostrate interessate ai fumetti Bonelli (come Turchia, Serbia e Croazia, ad esempio)... Ma tant'è...

Inoltre c'è da notare che, pur essendo una serie per giovanissimi prodotta da Marathon Media nell'ormai lontano 2003, gli sceneggiatori - che conoscevano i loro polli - non hanno mancato di inserire di tanto in tanto dei fanservice per il pubblico più grandicello che non era insensibile al fascino del protagonista...

Strategia, questa, che sicuramente in Bonelli nessuno avrà preso in considerazione per il nuovo rilancio "a colori" del personaggio... Che molto facilmente si rivelerà più adatto ai suoi lettori storici che non ad un'ipotetica nuova generazione che ha tutt'altro genere di riferimenti e aspettative in fatto di entertainment... E che magari potrebbe anche dare per scontato che in una serie davvero moderna ci dovrebbe essere qualche comprimario dichiaratamente gay, e non solo dei personaggi con un look che (volente o nolente) potrebbe suggerire l'appartenenza ad una qualche nicchia della cultura LGBT...
Al di là di questo, comunque, può essere interessante notare come in altre nazioni la fascia d'età dei 35 anni - che in Bonelli è considerata ancora "giovanile" - per la media dei personaggi a fumetti che puntano ad un pubblico giovane è considerata al limite del pensionamento. Tony Stark/Iron Man, ad esempio, è considerato uno dei supereroi più maturi della MARVEL, e nell'ultima postdatazione delle sue origini (in International Iron Man #6) è emerso che i suoi genitori si sono conosciuti nel 1980... Pertanto nel 2016 avrebbe al massimo 35/36 anni...
E comunque alla MARVEL - dopo i buoni riscontri dei primi esperimenti in questo senso - sono proprio nel pieno di una super operazione di svecchiamento del loro parco supereroi... Visto che al fianco di quelli storici (che comunque subiscono periodiche operazioni di ringiovanimento) si sta affacciando una nuova generazione di supereroi adolescenti o poco più, che - come è giusto che sia - sta facendo presa soprattutto sul pubblico dei ragazzini e delle ragazzine che si identificano nelle loro vicissitudini...

Forse non si tratta di titoli che (per ora) sono campioni di incasso, ma alla MARVEL (dove non sono proprio gli ultimi arrivati in fatto di marketing) sanno che questi personaggi sono un investimento per il lungo periodo... Anche perchè sanno che con questi fumetti - molto lentamente - stanno facendo avvicinare ai loro prodotti una tipologia di pubblico che fino a una decina di anni fa non avrebbe mai messo piede in una fumetteria, e oltretutto riescono a farsi pubblicità anche in contesti che abitualmente li snobbavano...

E a riprova di questo stato di cose vale la pena ricordare che alla DC Comics, per tagliare la testa al toro, sono arrivati a proporre direttamente il figlio preadolescente di Superman... Che sta ottenendo un crescente numero di consensi...

Ad ogni modo è bene precisare che questa tendenza di puntare su personaggi molto giovani è ampiamente condivisa da tutta l'editoria a fumetti americana, anche quella che non punta sui supereroi (e d'altra parte i manga hanno fatto scuola)...


E, siccome la suddetta editoria vuole rimanere competitiva nei confronti degli altri media, anche le parentesi LGBT si stanno facendo sempre più frequenti ed esplicite... Come potete intuire da quello che si vede nel primo numero della nuova miniserie di Apollo e Midnighter... Due eroi che in questa nuova versione - guarda caso - sono decisamente under 30...

A scanso di equivoci è bene precisare che nel fumetto seriale americano di oggi, al di là della rappresentazione più o meno esplicita di certe tematiche, i fanservice per un certo tipo di pubblico possono sbucare anche in contesti decisamente inaspettati... Come prova la sequenza sottostante, tratta da una miniserie del 2014 dedicata all'inossidabile Zorro...
Che peraltro - in questa storia - si dimostra ben consapevole del fatto che circolano delle vocì sull'ambiguità sessuale della sua leziosa identità di copertura... E ironizza sulla cosa mentre il suo fedele servo Bernardo ispeziona lo stato di salute dei suoi glutei... Ovviamente a favore di pubblico...

Al di là di queste trovate in quanto tali, che possono essere più o meno riuscite, è evidente che se vengono inserite con crescente frequenza non è una caso, ma è una conseguenza del cambio di sensibilità (e di prospettiva) del pubblico che si vuole raggiungere con questo tipo di produzioni. Un pubblico che - a differenza di quanto avviene in Italia - non è considerato principalmente quello dei collezionisti tendenzialmente moralisti dai quarant'anni in sù... Anche se poi, ovviamente, i più recenti fumetti seriali prodotti negli USA si prestano a vari livelli di lettura (e un bravo sceneggiatore si riconosce anche dalla sua capacità di trovare il giusto compromesso).

Ad ogni modo è palese che una priorità per questo tipo di industria resta sempre quella di puntare a conquistare il pubblico dei giovani e dei giovanissimi... E infatti quando a Stan Lee - l'ideatore dell'universo MARVEL - è stato chiesto di elaborare un supereroe per l'etichetta Graphic India (divisione della Liquid Comics, casa editrice specializzata in fumetti per i mercati emergenti), il prodotto finale è stato l'invicibile Chakra... Un ragazzino di Mumbai che ottiene il potere di sfruttare al massimo i centri energetici presenti in ogni essere umano...

E badate che l'età non è stata una scelta secondaria, perchè i primi concept del personaggio prevedevano un supereroe adulto, che poteva essere inserito meglio nel contesto multimediale dell'entertainment indiano tradizionale...

Perchè dunque, si è scelto di trasformare Chakra in un ragazzino?

Forse perchè, molto banalmente, chi di dovere si è accorto che i supereroi - in India - sono ancora una novità... E siccome le vecchie generazioni non sono sintonizzate su questo tipo di prodotto era meglio investire da subito le energie sul nuovo pubblico, quello dei giovani che - ad esempio - hanno più famigliarità con un certo tipo di contenuti...

Una scelta che pare essere stata assennata: infatti il buon successo del personaggio ha spinto alla realizzazione di un film in semianimazione (in cui compare lo stesso Stan Lee) ed entro un paio d'anni dovrebbe arrivare anche un film dal vivo... Che sarà anche il primo film di supereroi (nel senso tradizionale del termine) mai girato a Bollywood. In questo film l'età del protagonista dovrebbe essere leggermente alzata, per poter utilizzare un registro che - altrimenti - un film di Bollywood non potrebbe facilmente utilizzare senza banalizzare il tutto e/o scadere nel trash (per gli standard indiani, ovviamente)...

E d'altra parte se in India arrivano ad avere Chakra l'invincibile e in Italia - sul fronte dei supereroi per ragazzi - siamo fermi a IL RAGAZZO INVISIBILE e Supermimmo, probabilmente non è un caso.

Così come non è un caso se per "ringiovanire" un personaggio nella speranza di renderlo più accattivante per le nuove generazioni lo si rende al massimo trentacinquenne e si continua a presentarlo, vestirlo e pettinarlo come un distinto ospite di Villa Arzilla...
E quasi certamente il suddetto personaggio verrà "rinnovato" senza prendere in considerazione l'inserimento di determinati elementi (che avrebbero contribuito sul serio a dare un appeal giovane e moderno a tutto il progetto) e ignorando l'importanza dei fanservice in grado di attirare davvero il nuovo pubblico potenziale... Anzi: per gli autori è molto meglio - come da essi stessi dichiarato nell'intervista che ho già citato - inserire richiami e omaggi alla serie storica di Martin Mystere...

Ignorando del tutto, tra l'altro, la serie animata... Che per quanto trash - e solo vagamente ispirata alla serie a fumetti - avrebbe rappresentato l'unico, flebile, collegamento fra questo personaggio e la preziosissima generazione dei ventenni e degli under 20... Anche perchè, ancora nel 2008, Martin Mistery aveva avuto un suo vedeogame per Nintendo DS...


Quindi la domanda, a monte, resta: che senso ha aspirare al ricambio del pubblico, quando nei fatti il concetto di "giovane" rimane perlopiù un'astrazione molto relativa, nella mente di chi giovane non è più e che probabilmente nemmeno è in grado di indagare sulle reali aspettative del pubblico giovanile di oggi?

Al momento di risposte non me ne vengono, ma non penso che le strategie che in Italia sono state messe in campo negli ultimi anni rappresentino la soluzione... E, anzi, la sensazione è che siano parte integrante del problema.

Alla prossima.

WONDER WOMEN

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Ciao a tutti, come va?

Oggi volevo aggiornarvi brevemente su quanto è avvenuto dopo che l'attuale sceneggiatore di Wonder Woman ha dichiarato che la bisessualità fa parte integrante del personaggio (ne ho parlato QUI). A quanto pare la suddetta dichiarazione ha suscitato reazioni contrastanti, e diciamo pure che ci sono state persone che l'hanno aspramente contestata, con qualcuno che è arrivato persino a rigirare l'intervista per cercare di dimostrare che lo sceneggiatore voleva dire l'esatto contrario, cioè che Wonder Woman era assolutamente e tradizionalmente eterosessuale (!)...

Fatto sta che qualcun altro ha avuto la bontà di ricontattare lo sceneggiatore Greg Rucka per avere ulteriori chiarimenti sulla questione e sulla sua gestione del personaggio (CLICCATE QUI), e ovviamente gli ha chiesto come ha giudicato le reazioni alle sue dichiarazioni sulla bisessualità di Wonder Woman...

A quanto pare tutto il polverone che si è sollevato ha stupito lui per primo, anche perchè era convinto di avere solo ribadito l'ovvio, tuttavia ha precisato il concetto dicendo che:

"Io sospetto che tutto questo casino sia causato da una minoranza di persone molto chiassose... Un po' come quelle che hanno gridato allo scandalo vedendo le nuove Ghostbusters al femminile, considerandole un attentato ai loro valori e al loro background culturale... Tutte persone che probabilmente neanche leggono (e conoscono) Wonder Woman.  Siamo nel 2016 e io ho risposto ad una domanda che mi hanno fatto. Punto. Però diciamo che sono stato sorpreso e al tempo stesso non lo sono stato, perchè se c'è il rischio che Trump diventi Presidente c'è un motivo... E quel motivo è che Trump convoglia le furia e la disperazione dei dinosauri che si stanno estinguendo... Ed è un fenomeno globale. Un numero crescente di persone si sta rendendo conto che il mondo sta cambiando, ma non lo accetta, e non accetta il fatto che dovrebbe rivedere il suo punto di vista e i suoi punti fermi. Non ha alcun senso che una persona dica "Io amo il personaggio di Wonder Woman, ma non accetto che possa amare consapevolmente chiunque voglia"... Se una persona non accetta questa cosa vuol dire che non ha capito il personaggio. Proprio per niente. "

E, come se tutto ciò non bastasse, questa discussione ha finito per coinvolgere Gal Gadot, l'attuale interprete di Wonder Woman al cinema, che in un'intervista a Variety ha detto:

"Non è un lato che abbiamo approfondito nel film, non è mai stato in progetto farlo. Ma basandosi sulle teorie delle donne di Themyscira e su quanto tempo effettivamente lei sia stata sull’isola, le dichiarazioni di Rucka potrebbero essere fondate. Wonder Woman, nel film, non dimostra di essere bisessuale, ma non perchè effettivamente non lo sia, quanto perchè ama indistintamente tutti gli esseri umani, specialmente la loro anima.”
E questo è quanto...

Ad ogni modo non si può nemmeno dire che il caso di Wonder Woman sia poi così isolato... Infatti alla DC Comics hanno annunciato da poco l'arrivo di una nuova serie dedicata a Batwoman, che - vi ricordo - è stata la prima supereroina dichiaratamente lesbica ad essere titolare di una propria testata...

Mentre alla MARVEL hanno deciso di concedere una serie alla nuova Miss America, alias America Chavez, la giovane supereroina lesbica (e un po' manesca) proveniente da una dimensione alternativa (in cui era nata in una famiglia composta da due mamme)...

Inoltre, siccome non c'è due senza tre, è stato da poco confermato che nel giugno 2017 vedrà finalmente la luce il sequel (a fumetti) della serie animata The Legend of Korra, che qualche hanno fa si era conclusa proprio con l'inizio della prima relazione omosessuale della protagonista (e della prima relazione lesbica mai comparsa in una serie animata per tutti)...

Quindi, alla fine, può anche essere che Greg Rucka abbia proprio ragione quando dice che i dinosauri in via d'estinzione fanno un gran baccano, ma che alla fine il mondo va avanti... Con o senza di loro.

Alla prossima.


NUMERI A CONFRONTO...

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Ciao a tutti, come va?

Pochi giorni fa La Repubblica ha dedicato un breve articolo alla situazione economica del fumetto in Italia (CLICCATE QUI), e i dati che mette sul tavolo meritano una piccola analisi...

Molto in sintesi, La Repubblica riporta che:

1) L'Italia è il quarto paese al mondo per il giro di affari legato ai fumetti (anche se al riguardo ho qualche dubbio, ma tant'è). Infatti con i suoi 200.000.000 di euro annui arriva dopo Francia (495 milioni), USA (840 milioni) e Giappone (4 miliardi). E arriva appena prima della Spagna (90 milioni di euro). In Italia i fumetti rappresentano il 10% del mercato editoriale nel suo insieme.

2) In Italia ci sono 3600 librerie di varia, che con la loro sezione dedicata ai fumetti hanno contribuito per 9.600.000 euro al fatturato complessivo, che nel 2015 è aumentato del 37% rispetto al 2014.

3) In Italia, comunque, il grosso delle vendite di fumetti avviene ancora nelle nostre 30.000 edicole (caso ormai unico nel mondo occidentale) e, in maniera più relativa, nelle 200/300 fumetterie sparse nel territorio nazionale.

Alla luce di questi dati, in effetti, gli spunti di riflessione non mancano.

La prima cosa che mi viene da pensare è che, anche se l'Italia è al quarto posto nella classifica mondiale (sempre che sia vero), fattura comunque meno della metà della Francia che è al terzo posto, e meno di 1/4 di chi sta al secondo posto (gli USA). C'è da dire che in Francia buona parte dei fumetti vengono venduti in edizioni cartonate da libreria, e quindi i prezzi dei singoli fumetti sono mediamente più alti rispetto ai nostri. Tuttavia è un dato di fatto che i francesi, in fatto di fumetti, siano disposti a spendere più soldi degli italiani. Il che, intuitivamente, porterebbe a pensare che i fumetti prodotti in Francia sono più vicini ai gusti dei francesi di quanto i fumetti italiani non siano vicini ai gusti del loro pubblico di riferimento...

Ad ogni modo è un dato di fatto anche che il mercato USA, che pure negli ultimi anni ha avuto vari alti e bassi, continua a fare numeri interessanti... Soprattutto considerando che - a differenza di quanto avviene in altre parti del mondo - ormai è concentrato nelle fumetterie, e le fumetterie - negli USA - determinano le sorti del mercato attraverso prenotazioni e prevendite... Peraltro fatte su serie che, in buona parte dei casi, vengono poi pubblicate sotto forma di raccolte per il circuito delle librerie, costituendo di fatto un mercato parallelo rispetto a quello delle fumetterie: un mercato che spesso ha anche un pubblico diverso (e più ampio, considerando il crescente successo delle librerie online come AMAZON). Per capire un po' meglio questo meccanismo vi rimando all'articolo che trovate CLICCANDO QUI.

Curiosamente il Giappone, che in fatto di fumetti ha un fatturato superiore di venti volte a quello italiano, ha comunque la situazione più simile a quella del nostro paese dal punto di vista della distribuzione. Nel senso che la maggior parte dei fumetti viene ancora prepubblicata su carta economica e in bianco e nero, su riviste che vengono distribuite anche nelle edicole e nei convenience store (mini empori in stile autogrill dove si trove di tutto e che sono aperti giorno e notte). Solo successivamente le singole serie sono raccolte in volumetti distribuiti nel circuito delle fumetterie (ne ho parlato nel dettaglio QUI). Quindi è particolarmente interessante notare come la differenza fra il mercato giapponese e quello italiano, nonostante un punto di partenza relativamente simile, sia così abissale... Anche se non è un segreto per nessuno il fatto che in Giappone - fin dagli anni Cinquanta - il primo obbiettivo dei manga è sempre stato quello di incontrare i gusti del pubblico... E non certo quello di tenersi buone le lobby di potere - e in particolare quelle conservatrici - per evitare ritorsioni di vario tipo, come invece accade da noi...

Il dato più interessante, comunque, è sicuramente quello relativo alle vendite dei fumetti nelle librerie italiane. Nel senso che, mentre si piangono lacrime di sangue per il calo delle vendite dei fumetti nelle edicole, nelle librerie di varia (che pure in Italia sono circa 1/10 delle edicole) questo settore ha avuto un incremento del 37% in un anno.

Cosa vorrà dire?

Tecnicamente i fumetti in libreria sono sempre stati venduti, a fasi alterne, ma fino a qualche anno fa i fumetti che si vendevano nelle librerie italiane di varia erano ristampe o raccolte di cose già viste (in versione economica e/o in versione superlusso). Però, da qualche anno, le librerie sono diventate anche un circuito distributivo in cui gli editori - soprattutto quelli medio piccoli - hanno iniziato a puntare anche e soprattutto per proporre materiale inedito. Tutte cose reperibili anche in fumetteria, ma che - a differenza delle fumetterie - nelle librerie ppossono essere intercettate da un pubblico occasionale che non necessariamente frequenta le fumetterie...

E questo sicuramente ha aiutato.

Tuttavia è probabile che ci sia anche dell'altro. Nel senso che, obbiettivamente, una buona parte dei fumetti che arrivano nel circuito delle librerie di varia non arriva nelle edicole... O meglio: tratta temi, generi e autori che gli editori che arrivano nelle edicole italiane, generalmente, si rifiutano di trattare. Che poi questi editori, ultimamente, si siano resi conto che vale la pena di investire sul circuito delle librerie, ripresentando i loro titoli in una nuova edizione, non cambia il fatto che le librerie sono  state colonizzate (e valorizzate) da fumetti e case editrici che in edicola, generalmente, non si trovano.... E che, guarda caso, hanno portato ad un incremento delle vendite del 37% in un anno.

E non bisogna essere dei geni per intuire che, probabilmente, fra le due cose c'è un collegamento. Nel senso che, se i fumetti che si trovano in libreria (che tra l'altro sono mediamente più cari di quelli che arrivano in edicola), si vendono sempre di più forse è anche una questione di contenuti.

Tant'è che lo scorso aprile, alla Feltrinelli di Roma, per l'anteprima serale del nuovo libro di Zerocalcare c'erano in fila 700 persone...

Cosa succederebbe se certi contenuti, che per ora sono variamente distribuiti in 3600 librerie, trovassero uno spazio fisso anche nelle 30.000 edicole del nostro paese? Ci sarebbe un incremento di fatturato del 37% annuo anche in questo circuito distributivo?

Giusto per fare un esempio: i fumetti italiani a tematica LGBT sono praticamente assenti dal circuito delle edicole (mentre la tematica LGBT viene ancora trattata in maniera anacronistica), ma da qualche anno iniziano a ritagliarsi una nicchia negli scaffali delle librerie (e, ovviamente, delle fumetterie). Se tematiche di questo tipo, intese nel senso moderno e non stereotipato del termine, avessero libero accesso anche nelle edicole siamo davvero sicuri che non contribuirebbero a movimentare la situazione...?

Ovviamente non sto dicendo che quel 37% in più del fatturato nelle librerie è stato determinato solo dai fumetti con tematiche LGBT... Tuttavia direi che la varietà dei temi e degli stimoli non è un fattore da sottovalutare, soprattutto se si torna a fare dei paragoni con la situazione giapponese di cui sopra... Dove, ad esempio, i fumetti a tematica gay di Gengoroh Tagame (o perlomeno quelli soft che parlano di famiglie omogenitoriali) hanno trovato posto su una rivista di manga per tutti, che arriva nelle edicole e nei convenience store... E dove, per inciso, i lettori sono tenuti a votare le storie di mese in mese per garantirne la prosecuzione (o determinarne la sostituzione).


Se poi si volesse dare un'occhiata al mercato statunitense, dove i lettori determinano il successo di un nuovo titolo tramite preordini fatti sulla fiducia, direi che è molto interessante notare che quest'anno - oltre al grande successo della DC comics rappresentato dalle oltre 400.000 copie del primo numero di Harley Quinn (ne ho parlato nel dettaglio QUI) - ci sono stati gli oltre 400.000 ordini relativi al primo numero della nuova serie MARVEL intitolata THE CHAMPIONS... E cioè il nuovo supergruppo della casa editrice: tutti supereroi adolescenti e/o appartenenti a minoranze etniche e/o religiose... Il nuovo Hulk koreano, la nuova Miss Marvel musulmana, il nuovo Spider-Man afroamericano e via dicendo... E considerando che nessuno di questi eroi ha alle spalle gli anni di carriera di Harley Quinn, e men che meno può contare sul traino di un film per il grande schermo come SUICIDE SQUAD, direi che il successo di THE CHAMPIONS andrebbe sicuramente preso seriamente in esame da tutti quelli che si occupano di editoria a fumetti... Anche e soprattutto in Italia... Visto che ormai i lettori - soprattutto quelli più giovani - vivono in un contesto in cui i gusti e le sensibilità si stanno globalizzando sempre di  più...

Il che mi porta a una domanda (ovviamente retorica): quanti fumetti prodotti in Italia hanno protagonisti under 20 e/o che affrontano in maniera continuativa - e moderna - il tema delle minoranze?

Tra l'altro è molto curioso il fatto che, nel nostro paese, i grandi editori di fumetti che si stanno interessando al mercato delle librerie non abbiano ancora capito che il grande potenziale di questo circuito si esprime proprio attraverso la proposta di materiale inedito e/o di un genere che abitualmente non riesce a trovare spazio in edicola... E infatti continuano a riproporre cose che si sono già viste e straviste... Magari per dare una seconda possibilità a dei titoli che in edicola non sono andati troppo bene. Anche se poi, più che nuovo pubblico, finiscono per intercettare i collezionisti all'ultimo stadio...

Cosa che, peraltro, inizia ad accadere anche nel settore degli allegati ai quotidiani.

A fine mese La Gazzetta dello Sport inizierà a proporre le raccolte della serie ORFANI della Bonelli, mentre la serie mensile non si è ancora del tutto conclusa... Su ORFANI erano stati investiti molti soldi (si parla di un budget iniziale di due milioni di euro), ma il risultato in termini di vendite è stato decisamente inferiore alle aspettative. Cercare di tamponare le perdite attraverso i diritti di pubblicazione delle ristampe ceduti alla Gazzetta dello Sport, che magari non è molto addentro a certe dinamiche e si fida dei suggerimenti della Bonelli, può anche avere senso in termini di rientro economico (per la Bonelli, non certo per la Gazzetta dello Sport), ma di certo non contribuirà a rianimare il mercato delle edicole... Senza contare che una proposta del genere, a così breve distanza dalla pubblicazione della prima edizione, è un mezzo suicidio... Soprattutto considerando che i lettori di ORFANI sono in caduta libera da mesi... E quindi tutta questa operazione di preannuncia come un clamoroso insuccesso, di quelli che potrebbero anche finire per compromettere il rapporto di fiducia fra La Gazzetta dello Sport e la Sergio Bonelli Editore...

Staremo a vedere.

Di certo le alternative non sarebbero mancate.

Sicuramente, dati alla mano, la situazione italiana si dimostra un po' anomala... Anche perchè il quadro generale è abbastanza chiaro, ma chi di dovere sembra non essere proprio in grado di accorgersene... O magari sceglie più o meno inconsciamente di non accorgersene, perchè teme di doversi assumere il carico di responsabilità che questa nuova consapevolezza porterebbe con sè...

Chissà...

Alla prossima.

AMBASCIATOR NON PORTA PENE...

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Ciao a tutti, come va?
Ultimamente sto parlando spesso di Wonder Woman, e in effetti una cosa del genere me la sarei aspettata... Anche solo per il fatto che - al di là delle prese di posizione gay friendly dei suoi attuali sceneggiatori - quest'anno avrebbe compiuto i suoi primi 75 anni, e avevo messo in conto che ci sarebbero state delle iniziative celebrative... Tipo la serie di quattro francobolli speciali che vedete qui sotto, realizzata dalle poste degli Stati Uniti...

Quello che non mi aspettavo, però, è ciè che si verificherà questa settimana... Tant'è che finora non ne avevo parlato su questo blog per paura che la notizia si potesse rivelare l'ennesima bufala che circolava a piede libero nel web... E invece, a quanto pare, sembra proprio confermato da più fronti che - venerdì 21 ottobre 2016  - Wonder Woman verrà nominata ambasciatrice onoraria per i diritti delle donne... Dalle Nazioni Unite! Che hanno deciso di istituire un Wonder Woman Day proprio a partire da questo 21 ottobre...

Non è ben chiaro da chi sia partita l'idea, ma si sa per certo che la cerimonia ufficiale per questa nomina molto particolare si terrà a New York, che sarà presente il Segretario Generale Ban Ki-moon, e che - in vece di Wonder Woman - ci saranno l'attuale Presidente della DC Comics, Diane Nelson (foto sotto) e l'attrice Lynda Carter, che ha fatto conoscere il personaggio in tutto il mondo con il serial TV degli anni Settanta. Si parla anche di una possibile presenza di Gal Gadot, la prima Wonder Woman cinematografica.

A dire la verità questa decisione ha colto un po' tutti impreparati, anche se le Nazioni Unite non sono del tutto nuove a scelte del genere. Infatti nel 1998 avevano scelto Winne The Pooh come Ambasciatore Onorario del Giorno dell'Amicizia (che si celebra il 30 luglio) e proprio quest'anno hanno nominato Ambasciatori Onorari della Giornata della Felicità (il 20 marzo) i personaggi del popolare videogioco Hungry Birds...

Nel caso di Wonder Woman, però la situazione è leggermente diversa, visto che non va a rappresentare un ideale più o meno astratto, ma uno degli obbiettivi per cui lavorano le Nazioni Unite, e cioè il raggiungimento della parità di genere e il potenziamento della condizione femminile in tutto il mondo (CLICCATE QUI). E quindi la scelta di Wonder Woman, volendo, acquista un valore particolare alla luce del fatto che è anche considerata un'icona gay e che da poco le è stato riconosciuto ufficialmente lo status di personaggio bisessuale... O perlomeno dall'orientamento sessuale fluido (e siccome nelle scorse settimane ne ho parlato molto, quindi non tornerò sull'argomento)...

Sul ruolo simbolico di Wonder Woman, da 75 anni a questa parte, non si discute... Tuttavia le femministe hanno avuto da ridire sul fatto che, con tutte le donne reali che avrebbero potuto essere nominate ambasciatrici ONU, si sia scelta una donna immaginaria... Contestazione comprensibile, anche se - in effetti - Wonder Woman forse è stata scelta proprio perchè non è reale, ma è un simbolo che rappresenta degli ideali precisi. Degli ideali che - come lei - dovrebbero essere immortali... E che, in effetti, sono anche gli ideali che stanno alla base della lotta alla discriminazione di genere e all'omofobia...

E a questo punto il fatto che Wonder Woman, in Italia, non abbia mai avuto una grande fortuna editoriale dovrebbe farci riflettere tutti...

Alla prossima.

MEDICI IN PRIMA LINEA?

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Ciao a tutti, come va?

Oggi volevo giusto fare il punto su una serie televisiva a sfondo storico di cui si è discusso parecchio in questi giorni... E cioè I MEDICI, che con i primi due episodi trasmessi su RAI UNO lo scorso martedì ha mantenuto uno share che non è mai sceso sotto al 28,9% (con punte del 31,1%). Ne parlo qui perchè, nonostante ci sia lo zampino della RAI (si tratta di una co-produzione con il Regno Unito), pare che in questo serial si accennerà alla questione dell'omosessualità nel Rinascimento... E lo si farà anche attraverso personaggi famosi come l'artista Donato di Niccolò di Betto Bardi, meglio noto come Donatello (Firenze,1386-1466), che in questa serie è interpretato da Ben Starr e viene sorpreso a letto con uno dei suoi amanti...

Una manciata di secondi in tutto, ma tanto è bastato per far gridare al miracolo... Soprattutto considerando la lunga tradizione di serie RAI a base di preti, maestri, dottori e forze dell'ordine varie... E infatti qualcuno ha già parlato di un punto di svolta epocale, anche perchè fino all'altro giorno la RAI censurava in prima serata le scene gay ne Le regole del delitto perfetto (CLICCATE QUI).

Ad ogni modo varrebbe la pena di analizzare la situazione senza lasciarsi trasportare troppo da facili entusiasmi... Anche solo per evitare eventuali brutte sorprese in futuro.

Intanto bisogna considerare che, in questa serie, l'apporto creativo della RAI è molto relativo (dato che, più che altro, si occupa della distribuzione), visto che la produzione vera e propria è affidata a
Tant'è che gli ideatori del progetto sono Frank Spotnitz (direttore esecutivo della Big Light Productions) e Nicholas Meyer. Il primo ha all'attivo anche la scrittura di diverse serie di successo (tra cui, a titolo di esempio, una cinquantina di episodi di X-Files), e il secondo è un regista, sceneggiatore e romanziere attivo dalla fine degli anni Settanta (che, fra le altre cose, ha lavorato a diversi film di Star Trek)... E anche il registaSergio Mimica-Gezzan non è italiano, bensì croato (e oltretutto è figlio d'arte del famoso regista croato Vatroslav Mimica)...

Che la RAI sia stata coinvolta per forza di cose, non foss'altro perchè una serie sulla famiglia Medici doveva essere girata in Italia, è un dato di fatto... Però diciamo pure che questa serie non è farina del suo sacco, e anche se la televisione di Stato italiana ha influito in qualche modo sulle scelte del cast e - forse - su qualche dettaglio della trama, il suo apporto è stato molto relativo.

Quindi parlare di rivoluzione in RAI, forse, è un po' prematuro. Anche perchè, per ora, la serie è stata trasmessa in anteprima mondiale SOLO dalla RAI, quindi noi non sappiamo ancora se nella trasmissione italiana sono già stati operati dei tagli e delle censure rispetto a quella internazionale... Dopotutto, una decina di anni fa, la RAI aveva partecipato alla realizzazione del serial ROME, che in Italia arrivò con tutti i nudi frontali maschili tagliati... E anche in quel caso si trattava di una co-produzione con il Regno Unito (e gli USA)...

Certo da ROME a I MEDICI sono passati alcuni anni, ma finchè I MEDICI non verrà trasmessa in altre nazioni non sarà possibile dire l'ultima parola...

Detto ciò è evidente che questo serial cerca, nei limiti del possibile, di giocare sugli elementi che hanno fatto la fortuna de IL TRONO DI SPADE (riciclando anche alcuni dei suoi attori), anche se - per tutta una serie di motivi - non ci riesce. Qualcuno sostiene che il suo approccio, eccessivamente sobrio, sia ormai stato superato dai serial di ultima generazione, ma probabilmente è meglio aspettare la fine delle otto puntate di questa prima stagione per tirare le somme...

In compenso è già possibile cercare di capire come e perchè in questo film sia comparso un Donatello in versione inequivocabilmente omosessuale... Nonostante della sua omosessualità si sia sempre parlato molto meno rispetto a quella di altri suoi celebri colleghi, come Leonardo e Michelangelo... E tra l'altro nella manciata di secondi in cui viene sorpreso col suo amante si accenna anche alla legge contro la sodomia che era in vigore nella Firenze dell'epoca.

Sembrano dettagli da poco, ma forse andrebbero inquadrati in un contesto un po' più ampio, soprattutto alla luce del tabù che sembra regnare sovrano quando in Italia si parla degli artisti che l'hanno resa celebre in tutto il mondo... Quasi come se la loro eventuale omosessualità, o bisessualità, fosse una specie di onta e/o un motivo di imbarazzo.

La cosa interessante, secondo me, è che questo atteggiamento è prettamente italiano... Però, per fortuna, gli ideatori de I MEDICI non sono italiani e oltretutto hanno a disposizione una fornitissima bibliografia in lingua inglese che affronta l'argomento dell'omosessualità nel Rinascimento italiano, e - nello specifico - nella Firenze dei Medici.

Al momento non ho conferme, ma sono abbastanza convinto che una delle loro fonti di ispirazione principali (o perlomeno una delle loro fonti di documentazione), sia stato il bel saggio romanzato dello storico britannico Paul Strathern, e cioè "The Medici: Godfathers of the Renaissance" (da cui è stato tratto anche un bel documentario)... 

In questo libro, pubblicato nel 2003 (e, ovviamente, mai tradotto in italiano), l'autore sostiene senza mezze misure che Donatello fosse omosessuale, analizzando alcune cronache dell'epoca e in particolare i "Detti Piacevoli" di Angelo "Poliziano" Ambrogini (1454 – 1494). Questi aneddoti, che andrebbero interpretati considerando il gergo dell'epoca, descrivono un Donatello che sceglieva i suoi garzoni e i suoi apprendisti in base alla loro bellezza, e che ne era anche abbastanza geloso. Infatti era solito sporcarli di fuliggine prima di farli uscire di casa, per farli sembrare meno desiderabili. Un aneddoto, in particolare, racconta di come avesse litigato con uno dei suoi garzoni e questi fosse fuggito a Ferrara: Donatello chiese a Cosimo De' Medici di ottenerne l'estradizione, per potergli dare una lezione, e venne accontentato... Tuttavia quando rivide il suo garzone i due cominciarono a ridere l'uno dell'altro e si riconciliarono... E a quanto pare "ridere", in quel periodo, era sinonimo di fare sesso...

Per conoscere meglio i "Detti Piacevoli" di Poliziano (che, tra l'altro, raccontano di come il pittore Botticelli stesse fisicamente male anche solo all'idea di fare sesso con con una donna) potete CLICCARE QUI...

Comunque, riguardo alla politica di Firenze in fatto di sodomia e omosessualità, gli autori de I MEDICI possono avere a disposizione il bellissimo saggio in lingua inglese "Forbidden Friendships: Homosexuality and Male Culture in Renaissance Florence"... Una monumentale e certosina ricerca portata avanti da un ricercatore dell'Università di Harward,  Micheal Rocke... E se dico che è un saggio bellissimo lo dico a ragion veduta, perchè ce l'ho. Centinaia e centinaia di pagine in cui viene snocciolata tutta la questione nei minimi dettagli, con tutti i carteggi dei processi e delle relative sentenze... E con un'analisi interessantissima delle abitudini e dei comportamenti degli omosessuali fiorentini nel Rinascimento...

Ed è davvero surreale che un testo del genere sia disponibile in inglese, ma non non italiano... Anche perchè Micheal Rocke ha lavorato presso dell'Harvard University Center per gli studi sul Rinascimento italiano, che ha sede a Firenze (CLICCATE QUI) dal 1990 al 2015, facendo ricerche soprattutto su temi legati all'omosessualità e all'omoerotismo... Anche se ormai, lo ammetto, quando c'è di mezzo il clima culturale italiano non mi stupisco più di nulla...

Ad ogni modo il testo di Micheal Rocke è davvero illuminante e pieno di informazioni... Ad esempio: lo sapevate che le punizioni per la sodomia passiva erano più lievi per gli under 20? E che la sodomia era una pratica gogliardica a cui si dovevano sottoporre i giovani a cui veniva "rubato" il cappello (all'epoca considerato un importante status symbol) per riaverlo indietro? Tra l'altro alla fine del libro ci sono delle fantastiche tabelle statistiche basate sui documenti dell'epoca... E così si scopre che la maggior parte dei processi per sodomia che si sono tenuti a Firenze fra il 1472 e il 1502 riguardavano chi lavorava in ambito tessile (15%), mentre gli artisti erano molti meno (1,7%)...

E, per la cronaca, pare proprio che la maggior parte dei casi di sodomia documentati in quel periodo riguardasse la parrocchia di San Lorenzo...

Tra l'altro le schedature dell'epoca erano davvero molto dettagliate, e in questo saggio ci sono anche una serie di tabelle che inquadrano i "sodomiti" fiorentini nel Rinascimento in base all'età, al ruolo durante l'amplesso e persino alla provenienza (il 10,3% dei casi riguardava "stranieri" o persone che arrivavano dalle città limitrofe, con una netta prevalenza dei pratesi, seguiti dai pisani e dai montelupini)...

Quindi diciamo pure che se ne I MEDICI vorranno affrontare ancora l'argomento il materiale non gli mancherà... E sicuramente gli converebbe affrontarlo, visto che ormai è considerato un tema di cui i serial di ultima generazione (e ancor più se vogliono agguantare il pubblico de IL TRONO DI SPADE) non possono proprio fare a meno.

In tutto ciò, comunque, è bene notare anche che questa è la prima co-produzione RAI che - seppur con tutti i limiti del caso - ha mostrato due uomini a letto assieme... E per giunta ha ammesso che uno dei più grandi artisti del Rinascimento era omosessuale... Non che a guardare certi suoi lavori ci fossero molti dubbi, ma si tratta comunque di una piccola conquista...

Una conquista che, a quanto pare, non può ancora dirsi raggiunta dai fumetti prodotti in Italia, visto che - giusto per fare un esempio - è ancora in corso d'opera una serie di volumi su Caravaggio realizzati da Milo Manara in cui l'aspetto omosessuale dell'artista è stato del tutto rimosso con delle scuse pretestuose (CLICCATE QUI)...

Ad ogni modo se persino in RAI si sono dovuti fare una ragione del fatto che non solo l'omosessualità non è più un tabù, ma è anche un elemento narrativo che il pubblico di oggi reputa interessante (se non addirittura essenziale, in determinati contesti), forse varrebbe la pena di chiedersi quanto sia ancora conveniente parlarne poco e male...

Anche perchè si tratterebbe di una domanda retorica.

Alla prossima...

CONTRADDIZIONI PROGRAMMATICHE...

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Ciao a tutti, come va?

Con il classico ritardo è stato reso disponibile il programma ufficiale di LUCCA COMICS & GAMES 2016... E siccome questa edizione, grazie ai ponti, consterà di ben cinque giornate, sulla sezione dedicata del sito ufficiale sono state necessarie ben 79 pagine per inserirli tutti... 29 delle quali solo per gli incontri (il tutto è consultabile CLICCANDO QUI).

Così mi sono detto che poteva essere interessante scartabellare per bene tutto, onde verificare se - almeno quest'anno - ci sarebbe stata qualche sorpresa dal punto di vista dei contenuti LGBT... Che ovviamente non c'è stata...

Termini come gay, lesbica o LGBT non compaiono da nessuna parte, e considerando che siamo nel 2016, e che le manifestazioni internazionali con cui LUCCA COMICS & GAMES vorrebbe competere considerano imprescindibili gli approndimenti su questi temi, la situazione inizia ad essere davvero irritante...

Tantopiù che, a ben guardare, quest'anno l'esclusione di certi argomenti risulta particolarmente imbarazzante alla luce di alcuni incontri a cui invece viene dato spazio senza problemi... Primo fra tutti quello con Rocco Siffredi (e di cui non credo di capire il senso), previsto il 29 ottobre alle ore 17.00... Io non ho niente contro Rocco Siffredi, per carità, ma davvero non capisco cosa potrebbe avere a che fare lui con una manifestazione del genere... Anche perchè nel programma di cui sopra non viene nemmeno detto per quale motivo è stato organizzato un incontro con lui...

Ad ogni modo, quest'anno, ci saranno anche diversi incontri dedicati a Milo Manara (l'autore che, non mi stancherò mai di ripeterlo, in questo periodo va molto orgoglioso dei volumi su Caravaggio in versione etero che sa portando avanti... Anche se analizzando la documentazione storica, che trovate CLICCANDO QUI, emerge che Caravaggio era tutto fuorchè esclusivamente etero)... E la cosa tragicomica, se vogliamo, è che la contemporanea presenza a Lucca del disegnatore americano Frank Cho darà la possibilità di presentare almeno un incontro dedicato alla rappresentazione della femminilità nei fumetti... In cui SICURAMENTE si toccherà il problema della censura (visto che proprio Frank Cho, con ironia e caparbietà,  ha sostenuto caldamente Manara dopo le critiche ricevute con la sua copertina dedicata a Spider-Woman, e di questa storia ne ho parlato QUI)...




Quindi, per uno strano scherzo del destino, alla fine si parlerà in diverse occasioni di censura ed erotismo in una manifestazione che, anche quest'anno, non ha voluto in alcun modo affrontare il discorso delle tematiche LGBT nei fumetti, men che meno dal punto di vista erotico...
 
Se poi si volesse considerare il fatto che si parla di una manifestazione che durerà ben cinque giorni, l'assenza delle tematiche LGBT assume dei contorni ancora più indisponenti, dato che - nel programma di cui sopra - si sono tappati tanti buchi piazzando incontri di cui, sinceramente, non si capisce il senso. Ad esempio: perchè mettere in scaletta un incontro sugli Haiku giapponesi? Saranno pure una forma di poesia bellissima, ma a che pro dedicargli un incontro a LUCCA COMICS & GAMES? Solo perchè i manga arrivano dal Giappone e quindi tutto quello che ha a che fare con la cultura giapponese può servire da tappabuchi?

E di esempi come questo, guardando il programma, se ne trovano diversi...

E spulciandolo per bene si scopre che quest'anno il cantante Immanuel Casto verrà solo per presentare l'ultima espansione del suo gioco di strategia SQUILLO... Visto che, evidentemente, dopo i problemi di censura musicale avuti a Lucca l'anno scorso (CLICCATE QUI), stavolta ha preferito evitare direttamente il rischio di farsi venire il sangue amaro...

E, ancora una volta, fa un po' pensare il fatto che - per un Immanuel Casto che evidentemente non viene lasciato libero di esibirsi - a Lucca verrà dato spazio ad un incontro in cui il fumettista Miguel Angel Martin (foto sotto) presenta la sua ultima raccolta in lingua italiana, che tra l'altro approfondirà in maniera molto dettagliata le traversie che i suoi fumetti hanno dovuto subire in Italia negli anni Novanta, fra sequestri e processi (ne ho parlato anche io QUI)...

Inoltre, come se tutto ciò non  bastasse, quest'anno a Lucca ci sarà anche un incontro sui tascabili erotici italiani nati negli anni Sessanta... E può essere interessante notare che questo incontro viene proposto direttamente dall'organizzazione di LUCCA COMICS & GAMES... Quindi, considerando che per parlare dei tascabili erotici italiani (quelli in cui gli omosessuali erano presentati quasi sempre ad uso e consumo dei peggiori stereotipi dell'epoca) lo spazio si è trovato, ma per fare il punto sulla rappresentazione sull'omosessualità nei fumetti italiani no, la sensazione è che effettivamente ci sia qualche problemino a monte...

E in tutto questo non si può nemmeno considerare l'attenuante che potrebbe essere rappresentata dal fatto che a LUCCA COMICS & GAMES non c'è spazio per le minoranze in generale... Dato che quest'anno, ad esempio, Pagine Ebraiche (il giornale dell'ebraismo italiano) presenta il settimo dossier Comics&Jews, dedicato al rapporto fra il fumetto e la cultura ebraica. Certo: in questo caso l'iniziativa è partita dai diretti interessati, tuttavia penso che a suo modo sia la proverbiale ciliegina sulla torta.

Anche perchè, ripeto, quest'anno ci saranno una serie di incontri di cui davvero non si capisce il senso... Come ad esempio quello in cui il cantante J-Ax ripercorrerà le tappe del suo successo... Poniamo anche che sia un esempio di nerd di successo, ma - al di là del fatto che è un nerd - che cosa ha a che fare lui con LUCCA COMICS & GAMES?

Forse sbaglio, ma credo che se questo programma di incontri finisse fra le mani di chi frequenta abitualmente le principali manifestazioni americane legate all'immagnario POP (tipo quelle di San Diego o New York), rimarrebbe perlomeno interdetto... Se non altro perchè più passano gli anni e più la manifestazione di Lucca sta assumendo la forma di un carrozzone su cui può salire chiunque, a patto che - ovviamente - non comprometta un certo tipo di immagine che l'organizzazione vuole mantenere... 

Un'immagine che, a quanto pare, usa due pesi e due misure quando ci sono di mezzo determinati tipi di argomenti...

Tant'è che, ancora una volta, nel programma sono presenti degli incontri che puntano l'attenzione su personaggi in disarmo come Braccio di Ferro e L'Uomo Mascherato... 

Davvero c'è qualcuno pensa che l'Uomo Mascherato sia un personaggio che merita ancora tutto questo spazio in una manifestazione di questo tipo? Dopotutto, al momento, la sua popolarità in Italia è talmente bassa che non vengono nemmeno proposte le storie attualmente prodotte negli USA...

Eppure all'Uomo Mascherato lo spazio viene garantito, mentre a determinati tipi di argomenti - di cui peraltro in Italia si parla molto - no.

Sinceramente non saprei che pensare... E, se dovessi basarmi su un programma del genere, a LUCCA COMICS & GAMES quest'anno non ci metterei piede per una questione di principio... 

Ad ogni modo vedremo per quanto tempo ancora una situazione del genere potrà andare avanti indisturbata... Anche perchè LUCCA COMICS & GAMES non si tiene in una realtà parallela dove non esistono le persone omosessuali, le tematiche LGBT e i visitatori di un certo tipo che vorrebbero sentirsi maggiormente rappresentati...

Quindi non è detto che prima o poi queste criticità non facciano sentire il loro peso.

Alla prossima.

CHI DICE DONNA...

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Ciao a tutti, come va?

So che qualcuno di voi potrebbe iniziare a trovare un po' noioso il fatto che nelle ultime settimane ho dedicato tanti post a Wonder Woman, ma a quanto pare in questo periodo continua ad essere un argomento "caldo", anche se i media italiani continuano a darle pochissimo spazio... E, curiosamente, quelli dedicati ai fumetti sembrano quelli meno interessati a riportare quello che è avvenuto dalle parti dell'ONU...

D'altre parte siamo in Italia, e le discussioni inerenti alla parità di genere non interessano a nessuno, giusto?

Ad ogni modo, come era stato annunciato, lo scorso venerdì Wonder Woman è stata davvero nominata Ambasciatrice Onoraria delle Nazioni Unite per la parità di genere, e per ritirare questa onorificenza c'erano una rappresentanza femminile della dirigenza DC Comics e, come annunciato, Lynda Carter e Gal Gadot (che hanno impersonato Wonder Woman sul piccolo e sul grande schermo)...

Alla fine le due, e in particolare Lynda Carter, hanno anche potuto intervenire per spiegare perchè e percome Wonder Woman può essere considerata un simbolo dell'emancipazione femminile degno di rappresentare questo ideale in tutto il mondo...

Ironia della sorte, mentre Lynda Carter spiegava che uno dei meriti di Wonder Woman è stato proprio quello di dimostrare che una donna poteva avere delle capacità che vanno al di là della sua bellezza e della sua grazia, gli uscieri delle Nazioni Unite cercavano di tenere a bada un gruppo di femministe scatenate che sono entrate in sala per protestare...
Inoltre è già partita una raccolta di firme per far ritirare la nomina di Wonder Woman...

La polemica verterebbe soprattutto su alcuni punti:

1) Wonder Woman non è una donna reale, e i diritti delle donne reali andrebbero rappresentati da una donna reale...

2) Storicamente è nota per indossare un costume che esalta le sue grazie e lascia parte buona parte del suo corpo (!)...

3) Il suo costume si ispira alla bandiera degli USA...

4) É troppo "bianca" per rappresentare tutte le donne del mondo...

Premesso che ogni parere è legittimo, anche se io sono un po' di parte penso che chi protesta per queste ragioni non abbia mai letto con continuità il fumetto di Wonder Woman, non conosca il personaggio e soprattutto non abbia idea di cosa rappresenti.

Visto che:

1) Wonder Woman è stata scelta in quanto simbolo dell'emancipazione femminile...

2) Il suo costume esalta il corpo femminile nella stessa misura in cui le aderenti tutine dei supereroi esaltano quello maschile, e comunque le femministe degli anni Settanta lo consideravano un punto a suo favore, tant'è che quando la DC Comics la fornì di abiti femminili standard furono proprio loro a spingere per farla tornare alle origini...

3) Al di là del fatto che col tempo i riferimenti alla bandiera americana sono diventati sempre meno evidenti, sarebbe bene ricordare che - come chi conosce la storia del personaggio sa bene - furono determinati dal fatto che Wonder Woman era stata concepita durante la Seconda Guerra Mondiale... E in quel periodo buona parte dei supereroi USA erano delle bandiere ambulanti (vedi Capitan America). Ad ogni modo se Wonder Woman ha continuato ad utilizzare una certa simbologia, almeno in parte, ci sono state delle ragioni che sarebbe bene analizzare in maniera meno superficiale, anche perchè fior fior di sceneggiatori si sono ingegnati per superare l'approccio propagandistico delle origini...

4) A prescindere dal fatto che è ridicolo fare del razzismo al contrario, bisogna ricordare che Wonder Woman NON ha origini americane, ma greche, e a ben guardare - se una persona si prendesse la briga di studiare un po' la sua complessa "mitologia" - scoprirebbe che proviene da un'isola comunque multietnica, che affonda le sue radici nella leggenda della amazzoni e della loro società matriarcale...

Quindi verrebbe tanto da pensare chi chi protesta per la scelta di Wonder Woman non si sia documentato/a a sufficienza, o che magari voglia sfruttare questa cosa per avere un po' di visibilità... Sempre ammesso che non si tratti di persone che sentono la necessità di protestare solo per il gusto di farlo (e purtroppo le persone di questo tipo abbondano sempre)...

Per quel che mi riguarda l'unica obiezione che potrei sollevare è che ci sono nazioni in cui Wonder Woman è una perfetta sconosciuta (anche solo perchè i fumetti non sono un media di riferimento per la popolazione locale), e/o in cui l'impatto culturale di questa scelta potrebbe essere pressochè nullo... Anche se è facile immaginare che in queste nazioni qualsiasi scelta dell'ONU per portare avanti il discorso della parità di genere avrebbe avuto ben poca eco, quindi anche questa polemica è un po' fine a se stessa...

A riprova del fatto che chi si lamenta in particolare del costume di Wonder Woman è un po' sprovveduto, comunque, c'è da dire che la politica degli editori americani in fatto di rappresentazione del corpo femminile è diventata sempre più severa... E ultimamente c'è una gran una quantità di copertine che vengono ritirate/sostituite/censurate ancor prima di essere pubblicate se c'è anche solo il vago sospetto che possano risultare offensive per la dignità femminile.

Tant'è che lo scorso luglio il disegnatore Frank Cho si è imbufalito proprio dopo l'ennesima critica ad una delle sue copertine di Wonder Woman, ritenuta troppo provocante dai curatori della serie, e ha interrotto la sua collaborazione col personaggio... Pare che la copertina in questione fosse quella qui sotto, in cui si intravedono le mutande di Wonder Woman...

Una copertina che poi è stata appositamente "tagliata" per la pubblicazione, anche se il rimedio l'ha resa leggermente più maliziosa dell'originale...

Quindi tutto si può dire, tranne che la casa editrice di Wonder Woman voglia oggettificare il suo corpo... Anche se in compenso, nella nuova graphic novel scritta e (splendidamente) dipinta da Jill Thompson, l'ennesima versione alternativa della principessa amazzone finalmente concede il suo primo bacio saffico ad una compagna caduta...
Quindi diciamo pure che viviamo in un periodo abbastanza contraddittorio, che a fronte di una maggiore libertà concessa ad alcune tematiche tende ad essere più repressivo nei confronti di alcune scelte estetiche... E Wonder Woman non è nemmeno l'unico esempio... Pochi giorni fa la MARVEL si è sentita in dovere di sostituire una delle copertine previste per il numero uno della serie INVINCIBLE IRON MAN... Perchè presentava la nuova Iron Man (che ovviamente, in quanto donna, non si chiamera Iron Man, ma Iron Heart) in maniera troppo sexy... Soprattutto considerando che si tratta di una quindicenne...

La copertina sexy in questione è quella che vedete qui sotto...

Pare che il problema fosse relativo all'accessiva definizione del seno e alla posa... Tuttavia credo che il nocciolo del problema sia che gli editori americani, dopo decenni in cui fondamentalmente se ne sono strafregati dell'oggettificazione del corpo femminile, ultimamente si sono resi conto che il pubblico femminile rappresenta un bacino estremamente interessante... E quindi ora sono ossessionati dall'idea di corteggiarlo e di non contrariarlo... A maggior ragione quando questo pubblico è parzialmente sovrapponibile a  minoranze di vario tipo...

Tant'è che una delle versioni variant della copertina di cui sopra rappresenta la protagonista in compagnia di Ariell Johnson, la prima afroamericana titolare di una fumetteria della East Coast (di lei avevo già parlato QUI)...

Quindi diciamo pure che la situazione è in continua evoluzione, e probabilmente offirrà ancora molti spunti di discussione... Ad ogni modo, in questo contesto, è evidente che solo chi NON conosce la situazione odierna del fumetto americano può dire che Wonder Woman non è adatta ad essere testimonial della parità di genere per l'ONU... Tantopiù che la locandina scelta dalla DC Comics per l'evento (disegnata da Nicola Scott) rappresenta perfettamente lo spirito e la dignità della Wonder Woman di oggi, ed è praticamente inattaccabile...


D'altra parte, come dicevo all'inizio, la gente che ha l'esigenza di protestare per il solo gusto di farlo abbonda sempre... E finisce inevitabilmente per rubare la scena alle cose veramente importanti...

Ma tant'è..

Alla prossima!

SEMPRE PIÚ VICINI...

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Ciao a tutti, come va?

Scusatemi per la breve assenza, ma alla fine sono riuscito a trovare il modo di andare a LUCCA COMICS & GAMES solo all'ultimo momento e questo ha scombussolato un po' la mia scaletta... Anche perchè sto lavorando a delle cose che, se tutto va bene, potrebbero stupirvi...

Ad ogni modo, nell'attesa che i tempi siano maturi, e mentre riordino le idee e il materiale per un post che farà il punto su LUCCA COMICS & GAMES 2016, inizio a recuperare un po' di notizie che non ho avuto modo di fornirvi in quesi giorni.

Oggi, ad esempio, volevo ripartire in maniera soft (si fa per dire) segnalandovi l'uscita di ben due parodie gay XXX nel giro di un meso, entrambe legate all'immaginario pop e prodotte dallo studio MEN.COM, che a quanto pare sembra essere intenzionato a prosegure su questa strada e a diventare il nome di riferimento in questo settore.

La prima parodia è stata dedicata al serial TV del supereroe FLASH... Che - ovviamente - non poteva che essere interpretato da un performer che si chiama Johnny Rapid (e che è sempre più quotato)...

Qui sotto trovate il trailer, che come potete intuire riprende alcune situazioni e alcuni personaggi così come sono stati presentati nel serial targato CW... A riprova del fatto che alla MEN.COM sanno che il pubblico dei gay nerd che apprezza le citazioni e i riferimenti precisi esiste ed è sempre più numeroso...
Tuttavia la verà novità è che, finalmente, grazie alla MEN.COM è arrivata la prima parodia gay XXX della prima serie di STAR TREK (o del reboot, scegliete voi)!
E il significato simbolico di questa parodia va al di là della sua produzione in quanto tale. Infatti è fin dagli anni Settanta che intorno ai protagonisti maschili di questa saga si era creato un universo di fanfiction (racconti amatoriali) incentrati sulle relazioni omoerotiche fra i protagonisti... Tuttavia si trattava di produzioni letterarie e realizzate prettamente da un pubblico di donne per un pubblico di donne. Sicuramente c'erano anche molti fan omosessuali della serie, ma per lungo tempo la cultura gay (almeno in occidente) aveva portato avanti un suo immaginario pop molto autoreferenziale, che restava molto autoreferenziale anche nell'ambito della pornografia e dell'erotismo...

E infatti nessuno aveva mai prodotto un video XXX gay ispirato a STAR TREK...

Ora, invece, sembra che la situazione stia iniziando a cambiare...

Nel senso che, finalmente, l'immaginario pop omosessuale ha iniziato ad integrarsi sul serio con quello mainstream, e questo - evidentemente - è il risultato... Anche perchè, per fortuna, con l'arrivo del web gli omosessuali appassionati di immaginario pop hanno avuto la possibilità di far sentire la loro voce in maniera sempre più forte (e di far capire quanto sono numerosi)... E, per la legge del mercato, non potevano restare inascoltati.

Comuqnue è bene ricordare che, in realtà, questo fenomeno è solo all'inizio... Tant'è che le parodie gay XXX, per il momento,  sono molto meno curate e meno numerose di quelle etero... Che peraltro, in fatto di immaginario pop, hanno iniziato a darsi da fare da molto più tempo (per i motivi di cui sopra). In ogni caso, nel suo piccolo, questa parodia di STAR TREK - con tutti i suoi limiti - rappresenta un segnale importante e dimostra che, se il mondo dell'immaginario pop è sempre più vicino alle tematiche gay (anche per quel che riguarda la saga di STAR TREK, dove la nuova versione di Sulu è gay, sposata e con figlia), c'è un avvicinamento anche dall'altra parte. E non è una cosa da sottovalutare...

Anche perchè potrebbe portarci là dove nessuno e mai giunto prima...

Alla prossima.

WITCH & BITCH

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Ciao a tutti, come va?
Non ho ancora fatto il punto su LUCCA COMICS & GAMES 2016, tuttavia il post di oggi riguarda una novità presentata a sorpresa proprio in occasione della manifestazione, e che merita un post a parte.

Infatti il cantante Immanuel Casto (già ideatore del gioco di strategia SQUILLO) ha deciso di coinvolgere il famoso illustratore Marco Albiero (che, tra le tantissime altre cose che fa - sempre benissimo - è stato anche designer ufficiale di Sailor Moon) per l'ideazione di un nuovo gioco da tavolo... E cioè WITCH & BITCH...

La cosa interessante di questa produzione è che, in effetti, è il primo gioco da tavolo LGBT friendly mai proposto in Italia! E forse è anche per questo che per mandarlo effettivamente in produzione Immanuel Casto ha deciso di raccogliere la somma necessaria per pubblicarlo attraverso una raccolta fondi sul sito Eppela (CLICCATE QUI)... Diffondendo poi il video di presentazione che vedete qui sotto...
E in effetti, vedendolo, viene il sospetto che abbia fatto fatica a trovare dei finanziatori nelle case produttrici per via di alcuni contenuti, che effettivamente potrebbero portare a una serie di querele da parte di diversi personaggi ripresi direttamente dalla galassia del movimento anti gay e "anti gender"...

Il diritto di satira prevarrà? Staremo a vedere...

Tecnicamente la prenotazione garantisce l'invio nei primi mesi del 2017, anche se il gioco deve essere ancora del tutto ultimato (e questo avverrà una volta raggiunta la somma stabilita). Comunque, per come conosco Marco Albiero, posso dire che oltre ad essere bravissimo è anche velocissimo, quindi in questo senso non dovrebbero esserci sorprese...

Al di là di tutto, comunque, nel suo piccolo questo esperimento è anche abbastanza coraggioso... E può anche fungere da test per sondare la risposta del pubblico nei confronti di giochi da tavolo (o di strategia) che trattano certe tematiche da un determinato punto di vista... Può sembrare una cosa da poco, ma decisamente non la è, soprattutto in un contesto culturale come il nostro... Dove, forse si dà ancora un po' troppo per scontato che certi prodotti non abbiano mercato.

La raccolta fondi dura quaranta giorni, e ammetto che sono molto curioso di vedere in quanto tempo verrà raggiunta la somma richiesta di 14.000 euro... Anche perchè mi sembra abbastanza improbabile che non possa essere raggiunta in tempi brevi (al momento sta andando avanti ad un ritmo di 1000 euro al giorno circa)...

Nell'attesa tanti complimenti a chi ha avuto questa bella pensata...

Alla prossima.

...LUCCA COMICS & GAMES 2016???

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Ciao a tutti, come va?
Come da tradizione eccomi qui a dedicare un post "a freddo" all'ultima edizione di LUCCA COMICS & GAMES... Che alla fine sono riuscito a visitare solo per una serie di fortunate coincidenze, e solo per due giorni su cinque. Tanto, però, mi è bastato per raccogliere un po' di idee e qualche spunto di riflessione interessante che ovviamente vado ad esporvi qui di seguito...

Prima di tutto qualche numero: 271.208 sono stati biglietti strappati, segnando così un nuovo record (2015 i biglietti venduti sono stati 220.000, nel 2014 sono stati 255.000 e nel 2013 "solo" 218.000). Sicuramente il fatto che c on i ponti la manifestazione sia durata cinque giorni ha influito, ma probabilmente ha avuto un qualche peso il fatto che quest'anno il tetto massimo di 80.000 biglietti giornalieri non è stato pubblicizzato come l'anno scorso, limitando le paure dei visitatori occasionali e portando al raggiungimento del sold-out nel giorno di domenica.

Tuttavia gli imbuti di folla che si sono visti nelle edizioni precedenti non si sono formati, anche perchè questa volta c'è stata una più attenta pianificazione del flusso dei visitatori... Non foss'altro per via dell'imponente sistema di sicurezza messo alle porte di ingresso delle mura. E se a tutto questo si aggiunge un clima mite e una dislocazione della manifestazione in un'area sempre più ampia si può dire che - a livello logistico - le cose siano andate decisamente meglio rispetto a molte edizioni precedenti...
Tuttavia, passando ad analizzare la situazione da un punto di vista più pertinente alle tematiche trattate da questo blog, è indubbio che la situazione sia ampiamente... Come dire... Perfezionabile...

Da che parte posso cominciare? Mhhh... Avete presente quando si dice che spesso la società civile è molto più avanti della classe politica? Ecco... Per riassumere in breve questa edizione di LUCCA COMICS & GAMES mi verrebbe da dire che questa affermazione è valida anche sostituendo "classe politica" con "editoria italiana".

Perchè dico questo?

Vediamo... La prima cosa che mi viene da dire è che, dal punto di delle tematiche gay, l'area delle autoproduzioni ha offerto - in proporzione - molto di più rispetto a quella (molto più estesa) delle case editrici propriamente dette... E, a ben guardare, lo ha fatto anche con una certa sfrontatezza...









Certo, per ora si tratta in buona parte di produzioni ideate da autrici influenzate in vario modo dai BOYS LOVE giapponesi, ma è è evidente che - lentamente - le autoproduzioni italiane di questo tipo si stanno affrancando dal modello originale, e sarà molto interessante vedere cosa succederà... Anche se effettivamente fa sentire il suo peso il fatto che, ancora nel 2016, in Italia non si sia riuscito a creare un vero circuito di autoproduzioni a tematica LGBT realizzate dagli autori LGBT stessi, come invece accade in molte altre nazioni.

Comunque, come vi dicevo, se da una parte c'erano una buona dose di autoproduzioni a tematica gay, dall'altra mi è parso di cogliere una scena editoriale "ufficiale" ancora molto arretrata al riguardo... Tant'è che, numericamente parlando, la stragrande maggioranza dei fumetti a tematica gay proposti dagli editori italiani sono le traduzioni dei BOYS LOVE di cui sopra...




Mentre c'è una minoranza di volumi di fumetti "occidentali", anche interessanti (qui sotto ne vedete qualche esempio), che però non sono stati per nulla valorizzati per i loro contenuti LGBT (cosa, questa, che purtroppo si verifica ad ogni edizione di LUCCA COMICS & GAMES), sprecando quello che potrebbe essere il loro effettivo potenziale commerciale...



Se poi si volesse fare il punto sui fumetti con tematiche LGBT prodotti nel nostro paese la situazione sarebbe ancora più deprimente... Visto che le novità in questo senso erano praticamente assenti, a parte - forse - il primo volume di CONTRO NATURA di Mirka Andolfo pubblicato da Panini... Dove, in un mondo di mammiferi antropomorfi, una sexy maialina si ritrova a sfidare le leggi che proibiscono il sesso interspecie e quello omosessuale (anche fra cittadini della stessa specie)...



Ad ogni modo questa edizione della manifesrazione - perlomeno dal punto di vista del programma ufficiale - è stata un po' il trionfo dell'eterocentrismo... E siccome c'erano anche diversi autori specializzati in erotismo tradizionale (nel senso di etero), questa volta del clima un po'"retrò" che si respirava a Lucca si è parlato anche all'estero (e non troppo bene per la verità, come ad esempio è avvenuto QUI)... Soprattutto dopo che Milo Manara ha regalato a Frank Cho un  bel disegno di Spider-Woman coi tacchi (???) che mette in bella vista la sua vagina...

Il tutto mentre Rocco Siffredi presentava in pompa magna (è il caso di dirlo) e a sorpresa il suo primo gioco da tavolo... Che risponde al non proprio originale nome di "ORGASMO"...


Da notare che una delle carte del gioco è quella del "Prima era gay, adesso sta con lei"...  E non dico quello che penso solo perchè questa trovata parla da sola (e perchè non voglio che questo blog venga oscurato)...

Forse la presenza di Immanuel Casto ha compensato leggermente tutta questa situazione, anche perchè a Lucca ha presentato (a sorpresa) il suo nuovo gioco WITCH & BITCH, ma sicuramente quest'anno - considerando che nel nostro paese il tema gay è stato sdoganato anche da una prima Legge sulle Unioni Civili - è stato particolarmente evidente come clima e contenuti fossero rimasti fermi a qualche decennio fa... E le action figure posabili del David di Michelangelo munite di boxer, che facevano bella mostra di sè nell'esposizione dedicata al modellismo, direi che sono state un po' la ciliegina sulla torta...

La cosa ironica, se vogliamo, è che in tutta questa pudicizia - e in tutto questo spirito retrò - nel padiglione di Piazza Napoleone (quello storicamente assegnato agli editori) è stato inglobato il monumento a Maria Luisa di Borbone (1782-1824) realizzato da Lorenzo Bartolini... Per quanti non se ne fossero mai accorti in questo monumento, recentemente restaurato, la benefattrice della città è raffigurata in compagnia di un ragazzetto nudo...

Il ragazzetto in questione, ironia delle ironie, dovrebbe essere proprio la personificazione della creatività e dell'ingegno di Maria Luisa di Borbone... E svettava indisturbato fra dozzine di stand animati da editori che, nella maggior parte dei casi, considerano il nudo maschile un tabù (o comunque qualcosa di troppo rischioso)... Anche quando è visto solo da dietro...

E la cosa più ironica di tutte, secondo me, è che questa politica editoriale, più che con la società attuale, sembra in linea con i lucchesi furibondi che nel 1843 scrissero lettere sdegnate alle autorità locali per far rimuovere quella statua oscena e provocante dalla loro piazza... E se non ci credete potete leggere tutta la storia CLICCANDO QUI, con tanto di lettere scandalizzate firmate da un comitato di non meglio precisati "onesti padri di Famiglia"... Come dire che i comitati di genitori bigotti non sono poi questa gran novità, dopotutto...

Sia come sia, nonostante uno scenario generale che non sembra essere propriamente al passo coi tempi, bisogna prendere comunque atto che a LUCCA COMICS & GAMES ci sono stati dei barlumi di speranza qua e là... E i cosplayer, in particolare, hanno confermato ancora una volta di avere le idee molto più elastiche (e un vocabolario molto più ricco) di quanto non si crederebbe...


Senza contare che, a prescindere dai messaggi socialmente stimolanti, il buon vecchio safari fotografico resta un passatempo gradevole e ricco di piccole soddisfazioni... Anche quando si rimane in fiera per poco tempo...














Da notare che quest'anno a Lucca la pornostar Roberta Gemma si aggirava per la città con uno dei suoi costumini di scena... Che tutti scambiavano per quello di una qualsiasi cosplayer sexy (CLICCATE QUI per maggiori dettagli)...
Ed è lei per prima ad ammettere che "tra fatine e sexy manga devo dire che c’era piu’ bellezza erotica al comics che ad una fiera erotica"...
E, al di là dell'ironia dell'episodio, direi che questo dimostra una volta per tutte che LUCCA COMICS & GAMES è effettivamente una manifestazione che offre molti spunti di riflessione interessanti... Ad esempio sul concetto di erotismo...

Comunque, se dovessi riassumere in una sola parola l'edizione di LUCCA COMICS & GAMES di quest'anno credo che quella parola sarebbe "contraddittoria"... Nel senso che da una parte c'è una manifestazione con un pubblico giovane, e con dei contenuti al passo coi tempi che premono per trovare una collocazione, mentre dall'altra si dà al tutto un'impostazione molto anni Novanta (a voler essere buoni), che non lascia spazio a tutto quello che porterebbe davvero una manifestazione del genere al livello del ComiCon di San Diego o di quello di New York... E non mi riferisco solo ai contenuti prettamente LGBT.

Anzi, a ben guardare l'edizione di quest'anno aveva persino un'impostazione più "conservatrice" rispetto a quelle precedenti... E arrivati a questo punto, forse, sarebbe davvero arrivato il momento di voltare pagina e guardare al futuro.

Anche perchè, forse, tutte quelle fiumane di visitatori (e sui 500.000 visitatori paganti - e non - di quest'anno si può azzardare l'ipotesi che almeno 25.000 fossero omosessuali) si meriterebbero qualcosa di più...

Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro... Anche perchè una manifestazione del genere che non affronta minimamente il discorso LGBT inizia a risultare qualcosa di davvero anacronistico...

Alla prossima.

FRANCESISMI...

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Ciao a tutti, come va?

Devo ammettere che, dopo il risultato delle ultime elezioni USA, ero molto tentato di dedicare questo post ad un ipotetico scenario che potrebbe delinearsi per le tamatiche LGBT nel fumetto americano e nelle produzioni pop in generale... Tuttavia, in considerazione del fatto che SICURAMENTE dovrò tornare sull'argomento e in considerazione del fatto che gli effetti della nuova situazione non tarderanno a farsi sentire, per questa volta ho deciso di lasciar correre e di parlare d'altro... E possibilmente di qualcosa di più allegro.

Qualcosa come, ad esempio, l'imminente nuova edizione della Y/CON, che per il suo quinto anniversario si è spostata direttamente a Parigi...

Infatti le edizioni precedenti si erano tenute tutte a Lione (ne ho parlato QUI), e il trasloco della manifestazione coinciderà anche con un aumento dello spazio espositivo, che passerà dai 600 mq dell'anno scorso ai 1100 mq del 2016... Uno spazio quasi raddoppiato per una quantità di espositori che inizia ad essere davvero interessante, soprattutto considerando che si tratta di una manifestazione legata alla fiction a tematica omosessuale. Il tutto si terrà il prossimo fine settimana e potete trovare tutte le informazioni, in inglese o francese, CLICCANDO QUI. Ad ogni modo fa un certo effetto anche solo vedere la piantina dello spazio espositivo con l'elenco di tutti i partecipanti: praticamente un intero padiglione riempito da autoproduzioni a tematica omosessuale, in buona parte legate all'immaginario giapponese (yaoi, yuri e BOYS LOVE)...

Sono state organizzate anche nove conferenze, sei proiezioni e una mostra sul tema dell'omosessualità a Parigi, che si trasformerà in un volume esclusivo, comprendente anche le opere non selezionate per la mostra. Per avere un'idea delle opere e degli autori potete dare un'occhiata alle immagini qui sotto...








Non male... Così come non è malvagia l'idea di organizzare dei mini workshop di scrittura e disegno e dei giochi a quiz per coinvolgere il pubblico. In poche parole questo nuovo appuntamento parigino ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di molto stimolante, che in futuro potrà riservare ancora molte sorprese...

Se sarete a Parigi sabato e/o domenica magari fateci un salto e fatemi sapere cosa ne pensate.

Da parte mia, devo ammettere che un'iniziativa del genere mi fa soprattutto riflettere sul fatto che - anche se Francia e Italia hanno condiviso buona parte dell'immaginario derivato dal mondo dei manga e degli anime (soprattutto in passato), dalle nostre parti non abbiamo nulla che sia anche solo lontanamente paragonabile ad una manifestazione del genere...

E questo potrebbe aprire tutta una serie di domande sul perchè e sul percome da noi la produzione di fumetti e romanzi indipendenti ispirati al mondo di boys love, yuri e bara manga sia così risicata rispetto a quella francese... E sulle ragioni per cui da noi non si sia mai riuscito a fare rete quel tanto che basta per creare un clima favorevole a questo tipo di iniziative.

Forse gli italiani sono più pigri dei francesi? Sono più insicuri? Non hanno lo stesso rapporto col linguaggio del fumetto? Non hanno abbastanza coraggio e abbastanza determinazione? Partono sfiduciati? Non hanno la pazienza necessaria per portare il pubblico a raggiungere la massa critica? Forse è il pubblico stesso a non essere messo in condizione di far emergere le proposte del mercato indipendente e autoprodotto?

Ciascuna di queste domande meriterebbe una seria analisi, e qualcosa mi dice che prima o poi dovrò tornarci sopra...

Alla prossima.

CARTE MAGICHE...

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Ciao a tutti, come va?
Grazie alla provvida segnalazione del mio amico M.F., che tra le altre cose è un giocatore di MAGIC con una ventennale esperienza, posso dedicare il post di oggi ad un segnale abbastanza interessante che proviene proprio dal mondo di MAGIC... Che, per chi non lo sapesse, è un gioco di strategia che tiene banco dal 1993 (ad opera della Wizards of the Coast, che è un ramo della Hasbro) e che si basa sul confronto fra due giocatori che devono utilizzare nel miglior modo possibile le carte a loro disposizione, ciascuna delle quali ha delle specifiche proprietà che di volta in volta determinano la dinamica dello scontro, a seconda dei tempi e dei modi in cui vengono utilizzate.

Periodicamente vengono prodotti nuovi set di carte che ampliano le possibilità di gioco e arricchiscono il multiverso in cui sono "ambientate" le varie partite, visto che - oltre ad essere carte collezionabili e giocabili - le illustrazioni e le didascalie che le corredano concorrono a delineare vari piani della realtà in cui si muovono i giocatori, con la loro storia, i loro personaggi di riferiento e via discorrendo.

Parlo di MAGIC qui perchè proprio oggi è stata messa in commercio la prima carta che rappresenta esplicitamente una coppia omosessuale, anche se in realtà il discorso è leggermente più complicato. Nel 2013 era comparsa una carta ambientata nel piano di Theros (una sorta di Grecia mitologica), in cui venivano rappresentate due statue colossali che celebravano i due fondatori della città di Meletis, riferendosi a loro come a due amanti...


La carta che viene commercializzata oggi, invece, si colloca cronologicamente prima, e raffigura proprio i due personaggi quando erano in vita (e mentre le due statue erano in costruzione). Grazie a questa nuova carta scopriamo che i due si chiamano Kynaios e Tiro, che hanno un certo fascino e che sono una coppia interraziale (per non farci mancare nulla)...


Magari voi penserete che si tratti di una cosa da poco, ma forse tanto da poco non è. Intanto perchè dimostra che la casa editrice ha voluto prendere posizione, in secondo luogo perchè evidentemente ha deciso di sottolineare la cosa usando questa carta come copertina del nuovo mazzo in cui compare (e ne sono state prodotte anche una versione in formato "gigante" e una olografica)...
Cosa da non dare affatto per scontata, visto che il suddetto mazzo verrà venduto in tutto il mondo, compresi quei paesi in cui è assolutamente vietato "promuovere" l'omosessualità (uno per tutti la Russia). Ad ogni modo è alquanto improbabile che i bigotti e i fanatici di questi paesi abbiano la preparazione e l'acume per rintracciare certi elementi in un mazzo di MAGIC, anche perchè - tecnicamente - anche se questa è la prima coppia gay che si manifesta nel gioco non si tratta dei primi personaggi LGBT in assoluto. Nel gennaio 2015 era comparsa Alesha, un capo guerriero del piano di Tarkir, e poco dopo - sul sito ufficiale di MAGIC - si è scoperto che si trattava di un personaggio transgender (CLICCATE QUI)...


Poi, nel settembre 2016, è arrivata la carta dedicata ad Oviya Pashiri, proveniente dal piano di Kaladesh... E anche in questo caso si è scoperto tramite il sito ufficiale che si trattava di un personaggio omosessuale, e che aveva avuto una moglie (CLICCATE QUI)...


Ad ogni modo Kynaios e Tiro restano il primo caso in cui lo status di coppia gay viene confermato direttamente sulle carte da gioco, e sicuramente anche questo è un segno dei tempi che cambiano e della situazione che si evolve.

Ovviamente la speranza è che questo sia solo l'inizio.

Alla prossima.


...TUTTO QUI?

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Ciao a tutti, come va?

Uno degli argomenti su cui questo blog punta spesso l'attenzione, quando si parla delle manifestazioni italiane dedicate ai fumetti, è la cronica mancanza di spazi di approfondimento dedicati al rapporto fra fumetto e temi eticamente sensibili.

Anche perchè, nei fatti, i fumetti italiani che toccano argomenti eticamente sensibili - e che lo fanno in maniera diretta e moderna - sono davvero pochi.

Così, quando ho saputo che a XMAS Comics 2016 (l'anteprima di Torino Comics, che si terrà al Lingotto di Torino il 17-18 dicembre) ci sarebbe stata una tavola rotonda sul tema della violenza di genere, sono rimasto abbastanza colpito... Anche perchè poteva essere un primo segnale di apertura verso argomenti che tradizionalmente le fiere di fumetto italiane schivano come la peste (uno per tutti la questione LGBT)... Poi, però, ho approfondito un po' meglio la cosa e diciamo che sono rimasto più che altro perplesso.

Tutto parte dalla constatazione che la tavola rotonda in questione parte dal fumetto dedicato a Lady Tabata... O meglio: alla versione a fumetti di Barabara Delmastro Meoni, in arte Lady Tabata, personaggio di cui ammetto che non sapevo assolutamente nulla, ma che si presenta come imprenditrice, ex modella, cantante, DJ e regina della nightlife di Torino e dintorni... Anche se precisa più volte che lei promuove la nightlife sana e lontana dal consumo di droghe (e, stando a quanto riporta il suo sito, per questo ha ricevuto anche dei premi).

A quanto pare è anche una paladina della lotta contro la violenza sulle donne, e per questo ha pensato di prestarsi a diventare un fumetto in cui si presenta come un'immortale da sempre impegnata per la difesa del sesso debole (perlomeno dai tempi della scienziata Ipazia, massacrata dai fanatici cristiani ad Alessandria d'Egitto nel 415 d.C), che ha il superpotere di fermare il tempo aprendo un boccetta di profumo magico... Che a quanto pare le torna particolarmente utile quando deve affrontare tutti quei vampiri che, a quanto pare, spingono da sempre l'umanità verso la violenza di genere (!)...

I due capitoli del suo fumetto realizzati finora si possono leggere CLICCANDO QUI, e sono in italiano, inglese, francese e persino giapponese...

Ora: io non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma se non siamo ai livelli di LADY MAFIA (fumetto di cui ho parlato più volte), poco ci manca... Anche se, in questo caso, la cosa che lascia più perplessi è lo stridente contrasto fra il messaggio che dichiarano di lanciare queste storie e il modo in cui si pone la protagonista (e il personaggio a cui la protagonista si ispira)...

Tra l'altro basta fare una semplice ricerchina su Google per imbattersi in interviste come quella rilasciata a Dagospia (CLICCATE QUI), in cui Lady Tabata si lascia andare a pensieri e confidenze che a tutto fanno pensare fuorchè a una paladina della lotta alla violenza di genere. Qui sotto, ad esempio, vi riporto un estratto in cui esprime il suo pensiero sul sesso maschile (in senso lato):

"Cosa non perdona ad un uomo?
Il pene piccolo. Non riesco ad avere rapporti con uomini minidotati. Se mi ritrovo un fallo infantile a letto mi assale il malumore ed entro in uno stato di inconsolabile sconforto.

Addirittura?
Si. Un pene deve essere vigoroso, rigoglioso, potente.

Qual e' il pene perfetto?
Lunghezza media ma spesso, cicciotto, doppio. Adoro I falli dalle circonferenze importanti. E poi deve essere sempre disposto a soddisfare i miei ordini.

Di un uomo guarda solo il suo "gingillo"?
No, anche la sua abilità orale. Non parlo solo di capacità dialettica..."

E questo è quanto.

In occasione della conferenza prevista per XMAS Comics 2016 saranno presenti, oltre allo sceneggiatore Nico Vassallo e alla disegnatrice Elena Bia, la disegnatrice Lola Airaghi, l’illustratrice e pittrice Marilisa Serra, la cabarettista Viviana Porro e la dj di Radio M2O Chiara Robiony. All’evento è stata invitata anche la Sindaca di Torino Chiara Appendino...

Inoltre pare che si stiano perfezionando accordi per organizzare una sfilata di cosplayer che si ispireranno a Lady Tabata (CLICCATE QUI), mentre la Vittorio Pavesio raccoglierà in volume cartaceo le due storie pubblicate finora e la terza che verrà presentata a  XMAS Comics 2016... 

La stessa Vittorio Pavesio che ha tradotto in italiano i volumi sulla teoria del fumetto di Scott McLoud? Esatto... Proprio quella.

Tra l'altro, giusto per non farrci mancare nulla, gli omosessuali che si intravedono nelle storie di Lady Tabata sono estremamente stereotipati e tratteggiati in maniera quantomeno retrò... E anche questo contribuisce a dare un certo retrogusto grottesco a tutta questa operazione, soprattutto se si considera che - in un secondo tempo - dovrebbe accompagnarsi ad altre iniziative per sensibilizzare alla questione della violenza di genere (come ad esempio la proposta di raccogliere lavori sul tema della violenza sulle donne, da esporre nella prossima edizione di Torino Comics ad aprile).

So che non bisognerebbe giudicare il taglio di una conferenza (men che meno sul tema della violenza sulle donne) prima di averla vista, ma devo ammettere che il contesto in cui questa idea è nata e ha preso forma mi lascia leggermente scorato.

Che il mondo del fumetto italiano debba riprendere il contatto (e il confronto) con la realtà è un dato di fatto, così come è un dato di fatto che le manifestazioni fumettistiche possano avere un ruolo importante in questo processo... Però, se devo essere sincero, questo primo approccio alla questione dopo tanto tempo è alquanto desolante... Visto che lo scopo di tutta questa operazione, più che altro, sembra quello di creare un piccolo caso mediatico di portata locale per avere un po' di successo presso il pubblico occasionale (quello dei discotecari?), e non certo quello di svecchiare il fumetto italiano o di toccare argomenti particolarmente scottanti...

Anche se, è bene precisarlo, almeno in questo fumetto si condanna esplicitamente il fondamentalismo cristiano e l'ipocrisia della società in cui viviamo... Cosa, questa, che molti editori ben più quotati evitano accuratamente di fare.

Il problema è che, con tutto quello che ci sarebbe davvero da fare in questo senso, tutta questa operazione finisce essenzialmente per dimostrare come la situazione continui ad essere pericolosamente arretrata... Anche e soprattutto quando arriva qualcuno che sostiene di fare qualcosa di nuovo e importante.
Detto ciò vi lascio con l'ultimo video di Lady Tabata, in cui compaiono anche alcune sequenze tratte dal suo fumetto... E infatti presumo che, fra le righe, si ispiri ai suoi temi...
Ovviamente la speranza è che la situazione si evolva quanto prima... Anche perchè gli anni Novanta sono finiti da un pezzo.

Alla prossima.

CONFERME E RITORNI...

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Ciao a tutti, come va?

A quanto pare, mentre nei fumetti italiani continuano ad esserci delle remore a presentare dei personaggi gay che siano davvero moderni e "cool", negli USA la tendenza diametralmente opposta continua a farsi largo. Anche e soprattutto quando bisogna rinnovare personaggi già esistenti. Tant'è vero che posso permettermi di dedicare l'intero post di oggi al rilancio di tre personaggi che erano spariti dalla circolazione da un po', e che ora potrebbero diventare delle nuove piccole icone per il pubblico omosessuale.

Partiamo dalla MARVEL, che proprio in questi giorni (su Sam Wilson - Captain America #15) ha deciso di far tornare in scena un personaggio secondario che si aggira nel suo universo fin dal 1985: si tratta di Dennis Dunphy, alias D-MAN... Un personaggio che in effetti aveva lanciato dei segnali  un po' ambigui fin dal suo debutto...

Inizialmente era stato presentato come un giocatore di football americano che non si sentiva all'altezza dei suoi compagni di squadra, e che per questo aveva accettato di sottoporsi ad un processo di potenzialmento fisico da parte di un'associazione criminale specializzata nella creazione di superumani da impiegare in combattimenti clandestini.

Infatti, dopo il trattamento, Dennis Dunphy divenne troppo forte per il football e a quel punto fu praticamente costretto a combattere come wrestler clandestino, sfoggiando una cresta abbastanza appariscente e riuscendo a dare del filo da torcere persino alla Cosa dei Fantastici Quattro.

La sua vita cambia quando si imbatte in Capitan America: i due diventano amici e lui si offre di diventare la sua nuova spalla ufficiale, indossando un costume che riprende in parte il primissimo costume di Daredevil e in parte la prima maschera di Wolverine...

Il suo gusto in fatto di tutine aderenti fu poi determinante per la realizzazione del costume nero che indossò per un certo periodo Capitan America/Steve Rogers quando dovette abbandonare il suo costume storico. Ad ogni modo già in quel periodo era evidente che Dennis Dunphy aveva una certa tendenza ad essere molto affettuoso ed espansivo con i supereroi di sesso maschile, mentre era relativamente indifferente al sesso femminile in generale... Anche se la cosa passò abbastanza inosservata...
Successivamente gli sceneggiatori iniziarono a ritenerlo una presenza un po' ingombrante e tutto sommato inutile e venne fatto sparire dalla circolazione con vari stratagemmi. Ad ogni modo, anche se fu ritenuto morto in più occasioni, ha sempre finito per tornare (seppure in ruoli molto marginali e stentando sempre a trovare la sua giusta collocazione). Il suo ennesimo ritorno, questo mese, coincide però con la presentazione del suo compagno, mentre tenta di indossare ancora la sua prima tenuta da lottatore in vista del suo rilancio sul ring...

Anche se per fortuna, alla fine, opta per una tenuta più sobria e al passo coi tempi...

Come e quanto il personaggio verrà presentato nei prossimi mesi è ancora tutto da vedere... Sicuramente è interessante constatare che si tratta del primo partner di Capitan America di cui è stata confermata l'omosessualità (o perlomeno la bisessualità).

Sul fronte DC COMICS, nel frattempo, c'è stato il ritorno del primo personaggio gay dichiarato della casa editrice, ovvero Gregorio De La Vega alias Extrano... In una veste inedita e sulle pagine della nuova miniserie dedicata a Midnighter e Apollo.

Qualche precisazione: il personaggio comparve per la prima volta nel 1988 durante l'evento MILLENIUM, in cui alcuni rappresentanti dell'umanità vennerò selezionati per realizzare il loro pieno potenziale e diventare i nuovi guardiani dell'universo. Uno di questi fu proprio Gregorio De La Vega, un gay peruviano che rispecchiava tutti i più classici stereotipi legati all'omosessualità... Tant'è che in seguito si scoprì anche che era sieropositivo...

Ad ogni modo il suo potenziale si realizzò, e così divento Extrano il mago supremo... E in considerazione del fatto che Extrano è l'equivalente spagnolo della parola inglese "strange", fu subito abbastanza evidente che voleva essere una parodia  del Dr. Strange della MARVEL... Tant'è che la prima tenuta di Extrano sembrava proprio voler parodiare in maniera un po' barocca il look - già di per sè appariscente - del suo più illustre collega...

Successivamente alla DC tentarono di vilirilizzarlo quel tanto che bastava per renderlo commercialmente interessante... Senza però ottenere dei grandi risultati, tant'è che Extrano e quasi tutti i nuovi guardiani sparirono dalla circolazione  nel 1993, quando l'isola su cui si trovavano venne distrutta e si pensò che fossero tutti passati a miglior vita...

Fatto sta che, proprio in questi mesi (dopo l'ennesima crisi spazio-tempo-dimensionale), alla DC Comics hanno pensato di reinserire il personaggio di Extrano nella continuity ufficiale, e proprio sulle pagine della prima miniserie della casa editrice dedicata ad una coppia di supereroi gay. La cosa interessante è che stavolta il personaggio si presenta in maniera più sobria, e come una vera e propria versione alternativa del Dr. Strange...

E a quanto pare il personaggio è destinato ad avere un ruolo di una certa importanza nella miniserie (aiuterà Midnighter a salvare Apollo addirittura dall'inferno)... Quindi non è detto che dopo questa esperienza non possa tornare a far parlare di sè. Da notare che, essendo lo scrittore della serie Steve Orlando (che è gay dichiarato), forse dietro a questo rilancio di Extrano c'è proprio l'intento di dargli una seconda possibilità e di far dimenticare tutti gli stereotipi e i risvolti macchiettistici che lo avevano caratterizzato in passato.

Comunque non solo la MARVEL e la DC COMICS si stanno dando da fare per rilanciare e/o svecchiare la loro riserva di personaggi gay... Anche la piccola casa editrice canadese Chapterhouse Comics (CLICCATE QUI), ad esempio, ha deciso di puntare su queste tematiche... E ha deciso di farlo rilanciando un avventuriero canadese comparso in alcuni fumetti degli anni Quaranta: Freelance...

Il suddetto personaggio, che è nella lista di quelli che sono diventati di pubblico dominio, era stato allevato da una tribù primitiva in una misteriosa valle tropicale collocata in Antartide, diventando più forte e resistente di qualsiasi altro essere umano. Tornato alla civiltà ha cominciato a combattere i nemici della democrazia assieme alla spia russa Nathasha e dall'ex pirata Big John.

Nella versione che sarà presentata dalla Chapterhouse Comics a partire da gennaio, però, questo eroe sarà dichiaratamente gay (mentre Natasha e Big John diventeranno una scienziata e un ex contrabbandiere)... E girerà per il mondo risolvendo misteri e sventando minacce fra il fantascientifico, il magico e il paranormale...

Da notare l'opera di svecchiamento in stile manga operata sul personaggio principale...


E sui suoi due amici...


Non so perchè, ma ho la sensazione che questo fumetto potrebbe avere un discreto successo...

In ogni caso direi che siamo lontani diversi anni luce dall'approccio che contraddistingue chi elabora e realizza i fumetti Made in Italy... Soprattutto quando e se vuole provare ad inserire tematiche e personaggi di un certo tipo... Forse, in questo caso, almeno in parte ha influito il fatto che uno dei due sceneggiatori dietro al rilancio di Freelance si chiama Andrew Wheeler (foto sotto) ed è gay dichiarato?

Forse ha aiutato il fatto che l'altro sceneggiatore, Jim Zub (foto sotto), ha all'attivo anche diverse serie in cui non si è mai fatto problemi riguardo all'introduzione di personaggi LGBT, anche in coppia (come ad esempio nelle sue storie ispirate al mondo di Pathfinder)?

Chissà...

Certo è che tutto questo perenne movimento oltreoceano, a fronte della solita calma piatta dalle nostre parti, lascia sempre più perplessi...

Alla prossima.
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